Con tutto lo scetticismo personale e con la profonda disillusione che regna sovrana in questa nostra comunità e con l’indifferenza per la “politica” di intere fasce della popolazione, ho assistito da spettatore a quest’evento, cioè alla presentazione dei candidati del M5S. Da Rossano, da Cosenza e dalla vicina Corigliano i candidati hanno fatto conoscere a noi elettori le loro facce (lo stesso finora non si può dire di altre formazioni). Ed è questa una penultima domenica di una poco appariscente campagna elettorale.
La proiezione del video di Beppe Grillo da Catanzaro – cosa che rendeva la piazza quasi una domestica visione televisiva (anche se più volte veniva ribadita l’emissione era in streaming, come teneva a sottolineare anche il comico genovese prestato alla politica)- si proponeva come un’introduzione e un raccoglimento delle decine di interessati presenti in luogo. La pioggia, anche se breve, ha ritardato la prima uscita di piazza del giovane movimento politico. Poi la clemenza del tempo a consentito il prosieguo.
Un misto di nervosismo ben dissimulato e grandi idealità ha caratterizzato la presentazione dei candidati del collegio: età media sotto i quaranta, alcuni disoccupati altri con professioni rispettabili e a la page, discreto eloquio e buone capacità di comunicazione. Dei “bravi ragazzi” per abusare di un termine … E loro stessi ripetono come un mantra la loro immacolata “fedina penale” e la loro genuinità. Un punto a loro favore: effettivamente sono uomini (e solo uomini, non una donna sembra partecipare a questo movimento) che hanno le carte a posto.
La precarietà, la questione dei rifiuti urbani (la spazzatura vista in giro …), la fuga dal meridione (degli istruiti, come degli operai … ma forse il M5S non pone nessuna questione operaia?), il problema energetico e la criminalità organizzata sono stati i loro cavalli di battaglia. Tutte cose ben dette! Condivisibili, pertinenti e cose dette con passione vera, non c’è dubbio!
L’applauso va anche sulla tenace difesa di un concetto per lo più astruso qui nel meridione: il reddito di cittadinanza (e va benissimo anche la spiegazione del modello nordeuropeo da adottare). Bene anche il richiamo ai padri costituenti.
Personalmente mi premeva capire una sola cosa: molte delle idee espresse sembrano pensieri “extraparlamentari”, nello specifico senso di essere assenti da molti anni (forse da sempre) dal Parlamento italiano. Semplicemente non hanno luogo, cittadinanza ( e non c’è speranza che lo abbiano vista la frammentarietà con cui si presta la futura rappresentanza nelle due camere).
Mi chiedo: perché il M5S non ha continuato le sue (nostre) battaglie nella società, cercando anche altri alleati. Nessun movimento può solitariamente pretendere di assumersi tutto il potere senza non sfociare in un “dominio”, in una strisciante dictadura (o dittablanda). Mi avete ricordato (attenzione: sto dicendo semplicemente ricordato non che siete la stessa cosa!) i “fascisti del 1919”: giovani usciti dalle trincee, arrabbiati contro le classi dirigenti, contro l’élite politica governante, con slogan e idee di destra e di sinistra (rifiutando la destra e la sinistra).
Oggi si è nelle trincee della disoccupazione, nel malessere che si è trasformato in rabbia, nel rifiuto di ogni ideologia che accompagna una pragmatica che affida ogni soluzione dei problemi sociali, economici, culturali alle magnifiche sorti della palingenesi tecnologica e alla tecnofilia dell’innovazione…
Ma già questi temi portano troppo in alto …
Piuttosto e che tutto questo è dentro una miserabile “legge elettorale” che espelle la partecipazione e la cittadinanza attiva (di cui siete gli alfieri), un dispositivo che consente una camaleontica e trasformistica instaurazione di una “nuova” classe dirigente.
Pur nella vostra ottimistica previsione di circa un centinaio tra deputati e senatori il M5S sarà dilaniato proprio in virtù di questa vostra pragmatica e meccanica ricomposizione della gestione politica dello Stato. Si dovevano cercare alleati? Non necessariamente nei partiti esistenti ma dovevate restare nella società, allearvi con quegli elementi che sono in “stand by”, allo scopo di ricomporre l’ arcipelago di forze trasformatrici. Ora è facile far previsioni: nel parlamento M5S sarà fagocitato dal suo sistema di tatticismi e politicismi vari.
Ogni cosa ha il suo tempo: questo non è il tempo dei cambiamenti (e non lo è per via di una tornata elettorale).
Un elettore che non voterà (mai dire mai).