Dopo le nostre critiche apprendiamo dalla stampa che a Rossano esistono due Consiglieri Provinciali che chiedono risposte in merito al servizio di integrazione scolastica degli alunni diversamente abili.
Nei mesi scorsi abbiamo assistito ad un fiume di parole da parte degli stessi contro la Provincia ed alla loro latitanza dagli incontri tenutesi in sede di Provincia sul tema.

Ne’ prima della nota stampa abbiamo avuto possibilità di registrare la loro opinione rispetto all’operato della Provincia.
Anzi hanno supinamente approvato il bilancio dell’Ente Provincia.
A scanso di equivoci e rivendicando il merito di aver mantenuto il tema della integrazione vivo ed attuale nel dibattito e nella iniziativa politico sindacale e di essere stati i protagonisti dei tanti confronti che vi sono stati e nei quali la politica ha mostrato tutta la sua debolezza, lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo in questa sede che la posizione della Provincia nella sua interezza è illegittima e disumana nei confronti dei tanti cittadini studenti e nei confronti dei lavoratori.
L’operato della Provincia è maldestro e discriminatorio nel momento in cui riconosce i servizi ad una categoria di disabili e  priva i servizi agli altri e consente il licenziamento di  decine di lavoratrici che tutti, anche il Comune di Rossano, nella festa della donna  a parole dicono di voler tutelare l’occupazione femminile.
La situazione è sotto gli occhi di tutti vi sono bisogni immensi di assistenza e lavoratrici licenziate con la politica che gioca con competenze, finanziamenti, crediti ed inciuci.
Non vi possono essere disabili più uguali degli altri e non è possibile che la Regione su nostra iniziativa sblocchi i fondi per il Comune di Rossano  e la Provincia si rifiuti di dare  al Comune quello che gli spetta.
La Provincia non ha mai detto al Comune che il rimborso dei fondi era subordinato ai finanziamenti regionali.
I patti vanno onorati e non vi  può essere giustificazione alcuna nei confronti della  Provincia, la quale  sbaglia a non  aprire con la Regione una battaglia politica per i diritti dei cittadini e dell’Ente stesso.
Non si possono chiudere i servizi senza pensare alle ricadute negative nei confronti dei cittadini e dei lavoratori.
Ai due Consiglieri Rossanesi, che sono anche Amministratori Comunali, vogliamo dire che il loro operato di abbassamento dei livelli occupazionali  e di assistenza e dei licenziamenti discriminatori, nonché della mancata risposta alle nostre denunce la dice lunga sulla loro credibilità rispetto alle critiche posticcie contro la Provincia.
E’ arrivato il momento, nella chiarezza dei ruoli, delle autonomie e delle competenze, che il Sindaco ritorni dalla Sua latitanza e si decida di ripristinare la legalità revocando gli odiosi licenziamenti ritorsivi e di discriminazione, aprendo insieme al Sindacato, alla Chiesa,alla Provincia ed alla Regione un tavolo di confronto sul tema dei servizi di integrazione scolastica e dell’attuazione in Calabria della legge 104 ed in prospettiva degli interventi con il cosiddetto emanando decreto Barca.

Rossano lì 13.3.2013                                  IL SEGRETARIO
A. SCHIAVELLI