Si è spento, in data 6 Maggio 2013, all’età di 94 anni, il Senatore a vita Giulio Andreotti.
Laureatosi in Giurisprudenza nel 1941, iniziò la sua carriera politica alla fine della Seconda guerra mondiale al seguito di Alcide De Gasperi. Entrò in Parlamento nel 1948 e fu sempre rieletto alla Camera fino al 1991, quando Francesco Cossiga lo nominò senatore a vita.
Sette volte Presidente del Consiglio e leader storico della Democrazia Cristiana, partecipò alla stesura della Carta Costituzionale nel 1946 e ricoprì le cariche di Ministro degli Esteri, della Difesa, delle Finanze e dell’Industria.
Il Presidente della Repubblica ha inviato alla famiglia un messaggio di cordoglio serbando ricordo sulla lunga esperienza di vita del Senatore e l’opera da lui prestata in molteplici forme nel più vasto ambito dell’attività politica, parlamentare e di governo, rimandando, pertanto, ai posteri e alla storia il giudizio sullo stesso.
Il Presidente del Consiglio Letta in una nota diffusa da Palazzo Chigi ha dichiarato:
“…è stato un grande protagonista della democrazia italiana sin dalla nascita della Repubblica dopo i traumi della dittatura e della guerra, ininterrottamente presente nelle istituzioni e nelle assemblee rappresentative, con lui se ne va un attore di primissimo piano di oltre sessant’anni di vita pubblica nazionale. Alla famiglia le sentite condoglianze personali del presidente del Consiglio e del governo tutto…”.
Ci preme precisare, altresì, che, nonostante le differenti posizioni politiche e le radici culturali tra la destra di allora e di oggi e il modus operandi del Senatore a vita, possiamo, recisamente, annoveralo tra i padri della Repubblica.
I funerali si sono tenuti, in forma strettamente privata, presso la Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a Roma, a pochi passi dalla propria abitazione.
La scomparsa di Andreotti è rimbalzata in Europa e nel Mondo e, sui media internazionali, la notizia è stata diffusa nella fascia dedicata alle notizie urgentissime sui siti della Bbc, dei quotidiani spagnoli El Mundo e El Pais e della France tv che lo descrivono come figura simbolica della Democrazia Cristiana.
Giovane Italia Rossano, in conclusione, esprime tutto il suo cordoglio per la perdita di Giulio Andreotti, statista della nostra Repubblica e così, pertanto, vogliamo ricordarlo con un suo celebre aforisma: “il potere logora chi non ce l’ha”.
Giovane Italia Rossano