L’Onorevole Ernesto Magorno, neo eletto componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, ha posto immediatamente l’attenzione sulle problematiche del settore Giustizia riguardanti la Regione Calabria, in particolare sulla necessità di continuare l’azione già intrapresa per la salvaguardia del Tribunale di Rossano, da una soppressione sempre valutata come irragionevole ed ingiusta.
A tal proposito, l’On. Magorno ha indetto una riunione venerdì 10 maggio presso la sede del Partito Democratico di Cosenza; alla stessa hanno partecipato, tra gli altri, il Capogruppo del PD di Rossano Antonio Micciullo, e l’Avv. Giuseppe Tagliaferri. Nel corso della riunione, l’On. Magorno ha illustrato la situazione attuale, evidenziando la consolidata e positiva convinzione maturata tra i membri della Commissione Giustizia, di voler scongiurare la chiusura dei Tribunali a rischio; è emersa la volontà di chiedere al nuovo Guardasigilli la riformulazione del piano di riorganizzazione degli uffici giudiziari periferici, con una proroga di almeno 12 mesi della legge che prevede la soppressione e/o l’accorpamento degli Uffici giudiziari, dei tribunali e delle sezioni staccate. Il piano, così come è stato concepito dal precedente governo, rischia di provocare disagi per i cittadini, operatori e imprese, oltre che allungare ulteriormente i tempi della giustizia. È necessario investire sulla giustizia soprattutto al Sud, per combattere la dilagante piaga della ‘ndrangheta così come ogni altra forma di criminalità organizzata, ormai diffusa in tutto il nostro paese.
In sostegno all’azione dell’On. Magorno, che in pochi giorni ha mostrato che l’operatività può sovvertire risultati infausti, il Partito Democratico organizzerà a Rossano, nelle prossime settimane, un incontro che rappresenterà l’occasione per ribadire l’impegno del PD contro la chiusura del Tribunale di Rossano. Una battaglia per la tutela dei presidi di legalità che il Partito Democratico ha sostenuto sin dal principio, e che continuerà a sostenere finché non verranno accolti i bisogni dell’intera comunità. La salvaguardia del Tribunale non è la mera necessità di tutelare gli “operatori del settore”, ma è un bisogno per tutti i cittadini, e per la valenza psicologica che la presenza forte dello Stato, in realtà di confine come la nostra, riesce a stimolare.