Il Rotary Club Corigliano Rossano “Sybaris” presieduto dalla Prof.Nunzia Ferraro, ha organizzato per domenica 19 maggio 2013 la produzione di un documentario sulla festa del patrono dei pastori “S.Onofrio”, la realizzazione del documentario è stata affidata alla giovane ma ormai esperta Aladina Tinari ,che ha già dimostrato le sue qualità di regista nel documentario “I palazzi gentilizi di Rossano”,

sempre su commissione del Rotary Club Corigliano Rossano Sybaris, e alla commissione rotariana rappresentata dal Dott.Giuseppe Novello e dal Dott.Salvatore Aloisio. Prof.Nunzia Ferraro:
I sentieri della transumanza erano le principali vie di collegamento con la grande montagna della Sila, attraverso le quali s’inerpicavano in primavera le greggi alla ricerca di pascoli alti e dalle quali riscendevono a valle all’inizio dell’inverno. Questi percorsi sono caratterizzati dalla presenza di Santuari e icone votive e lungo essi si svolgevano e si svolgono, ancora oggi fiere e feste contadine. Tra essi uno dei più cari e caratteristici è il Santuario di S. Onofrio, intitolato al Santo patrono dei pastori, dove la terza domenica di maggio si festeggia la transumanza e, durante la quale, i pastori offrono al santo caciocavallo e “pezze di formaggio”, salumi, vino e pertiche di taralli adornate di nastri multicolori e fiori (i maji cioè il sambuco).
CENNI STORICI Il Santuario di S. Onofrio sorge sui ruderi di un vecchio monastero probabilmente medievale in quanto Giovanni Fiore nel suo “Calabria illustrata” lo annovera tra quelli esistenti ai tempi di San Nilo (X secolo). Si narra che fu raso al suolo dai Saraceni che fecero una strage di monaci (resti umani furono rinvenuti duranti gli scavi di sistemazione nel 1992). La presenza dei monaci è segnalata fino al XVIII secolo e nella chiesa fu sepolto nel 1781 il monaco Antonio Fusaro Aeropagita. La chiesa sorge al centro della cosiddetta “Difesa di Sant’Onofrio”, una vasta area a bosco e pascolo facente parte del demanio universale del Comune di Rossano, soggetta ad usi civici, come la maggior parte delle terre pubbliche della Sila Greca, come il jure acquandi, arandi, pascendi, lignandi, arbores incidendi, fidandi. La Difesa fu venduta dall’Università al principe Borghese nel 1690 onde far fronte ad un debito di 1600 ducati verso la Regia Corte e fu riscattata nel 1803.