Alcuni detenuti extracomunitari nel carcere di Rossano Calabro si sono affrontati in una rissa, con l’impiego anche di coltelli a serramanico: otto i feriti, uno dei quali e’ stato ricoverato in gravi condizioni. La rissa e’ avvenuta nel pomeriggio di domenica al momento del rientro dei detenuti dall’ora d’aria.

Lo scontro e’ stato tra detenuti di etnia maghrebina e albanese si sono affrontati. I detenuti partecipanti alla rissa hanno anche divelto la scrivania della sezione detentiva in uso agli agenti penitenziari ricavandone sbarre e oggetti contundenti. Bilancio provvisorio: otto detenuti accoltellati trasportati d’urgenza al pronto soccorso del locale nosocomio, di cui uno ferito in modo piuttosto grave.

‘La rissa avvenuta oggi nel carcere di Rossano, che ha visto coinvolti 5 detenuti stranieri, e’ uno dei circa 5000 episodi che ogni anno si verificano nelle carceri italiane di aggressioni, autolesionismo e ferimenti, di cui, spesso, e’ vittima la polizia penitenziaria”. Lo affermano Giovanni Battista Durante, Segretario generale aggiunto Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale. ”Le notizie che arrivano dalle carceri italiane – affermano i due sindacalisti – sono ormai un bollettino di guerra. Oltre ai circa 5000 episodi di aggressioni, ferimenti e gesti di autolesionismo, ogni anno la polizia penitenziaria salva circa 1100 detenuti da altrettanti tentativi di suicidio, oltre 150 sono i morti in carcere per suicidio e cause naturali. Nel corso del 2012, in Calabria, ci sono stati 167 atti di autolesionismo, 36 tentativi di suicidio, 3 suicidi, 3 decessi per cause naturali, 18 ferimenti, 81 colluttazioni. A Rossano i gesti di autolesionismo sono stati 8, 2 i tentativi di suicidio e un decesso per cause naturali, 12 le colluttazioni”. ”A Rossano – concludono Durante e Bellucci – i detenuti sono piu’ di 350, dei quali circa 80 stranieri, per una capienza di circa 200 posti. Bisogna ricordare che a Rossano esiste una sezione detentiva per detenuti islamici che comporta un regime differenziato ad alta sicurezza”.

AGI

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