Intervenire immediatamente per ematologia e pronto soccorso.
Le foto e le segnalazioni che alcuni cittadini ci hanno inviato sullo stato dell’ospedale di Rossano e che decidiamo di pubblicare, rappresentano in pieno quello che è lo stato attuale della Sanità calabrese: un vero e proprio incubo. Quello che spesso è stato denunciato a parole è ora stato immortalato: pazienti costretti a ricevere le cure nelle sale d’attesa o per i corridoi, con flebo appese agli appendiabiti.
Immagini che dimostrano come l’attuale situazione dei nostri ospedali non garantisca né la tutela della salute né la tutela della dignità dei pazienti.
La cittadinanza non è più disposta ad ascoltare patetici scarica barile. La Sanità in Calabria è gestita attraverso uno spoil-system trasversale che ha prodotto inadeguatezze e sprechi negli ultimi vent’anni, allorquando si sono alternati governi regionali di ogni colore.
L’enorme responsabilità dell’attuale maggioranza regionale è quella di aver dato vita ad un “piano di rientro” che, lo abbiamo detto e lo ripetiamo, è un atto criminale nei confronti dei calabresi ai quali si sta chiedendo di pagare con la propria vita i debiti causati dalla classe dirigente.
Non si può non definire, per esempio, scellerata la chiusura degli ospedali di Cariati e di Trebisacce, accostata al ridimensionamento degli ospedali di Rossano e Corigliano Calabro, una scelta che sta rivelando tutte le sue drammatiche conseguenze giorno per giorno.
A tal proposito a nulla servono i continui annunci ed i comunicati stampa “critici” scritti dagli esponenti del centrodestra locale, i quali, piuttosto di sprecare inutili parole per scaricare le proprie responsabilità, avrebbero dovuto far mancare da tempo la propria fiducia al commissario ad acta responsabile di questo piano indecente, Giuseppe Scopelliti, fiducia che invece non è mai mancata.
È altresì inaccettabile la confusione causata dalla Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale, la quale negli ultimi giorni, piuttosto di provvedere ad elargire un servizio decente ed eventualmente a correggere i propri macroscopici errori di valutazione nel più rispettoso silenzio, sembra essere impegnata in una campagna stampa che si spinge fino alla delegittimazione dei dirigenti dei reparti. Non è nostra competenza difendere i dirigenti dei reparti, ma abbiamo di certo elementi per poter dire che il Piano di Rientro e l’ASP stanno ponendo ogni lavoratore dei presidi sanitari nell’impossibilità di poter svolgere il proprio ruolo con dignità, come ampiamente e ripetutamente dimostrato dalla cronaca di questi mesi. Per queste ragioni, piuttosto che dedicarsi a confusionarie guerre di stampa interne, invitiamo la Direzione dell’Azienda Sanitaria a fare autocritica e valutare la propria capacità di svolgere questo cruciale ruolo.
Muoviamo infine un appello a tutte le forze politiche, sociali, sindacali ed associative del territorio, affinché si provveda a risolvere nel più breve tempo possibile le criticità degli ultimi giorni registrate all’ospedale Giannettasio: è inaccettabile, infatti, pensare di chiudere il reparto di Ematologia sbattendo i pazienti che hanno bisogno di trasfusioni settimanali e mensili in giro per la Calabria, così come è inaccettabile lo stop ai ricoveri del pronto soccorso programmato per fine mese. L’Azienda Sanitaria provveda immediatamente a fugare la nebbia che si è addensata intorno a queste due importanti questioni, trovando le risorse e le soluzioni per garantire questi imprescindibili servizi.
Movimento TERRA e POPOLO – Rossano