E’ iniziato il conto alla rovescia per le sorti del Palazzo di Giustizia di Rossano che, salvo ripensamenti del Consiglio dei Ministri e del Ministro di Grazia e Giustizia Cancellieri, sarà accorpato, nel prossimo mese di settembre, al tribunale di Castrovillari. Stamani, intanto, è iniziata l’assemblea permanente di tutti gli avvocati del territorio, sul terrazzo del presidio di giustizia rossanese, al fine di evitare la chiusura del tribunale di Rossano.
Una protesta civile, l’ultima di una lunga serie, in cui si vuole difendere, a tutti i costi, l’importante sede giuridica operante nella città bizantina da oltre 150 anni (1852-2013). Questa, negli anni, ha garantito, grazie all’incessante lavoro della Procura della Repubblica e dei tanti Magistrati, giustizia e legalità ad un territorio dove si registrano, tuttora, dati allarmanti con il diffondersi della criminalità organizzata. La chiusura dl tribunale di Rossano, dunque, rappresenterebbe una sconfitta per i numerosi abitanti dell’intera Sibaritide che, da anni, rivendicano più sicurezza in un’area, la fascia jonica cosentina, dove l’escalation criminale ha creato tanta preoccupazione nella popolazione. All’assemblea, oltre a tutti gli avvocati del territorio, hanno preso parte l’avvocato Serafino Trento (Presidente degli Avvocati del Foro di Rossano), l’avvocato Vincenzo Scarcello (Presidente del Consiglio comunale di Rossano), l’avvocato Amerigo Minicelli (Responsabile del Comitato in difesa del tribunale di Rossano), Giuseppe Geraci (Sindaco di Corigliano Calabro), Flavio Stasi (Terra e Popolo), ma anche molti rappresentanti di diverse sigle sindacali e semplici cittadini. Tutti, di comune accordo, hanno ribadito, ancora una volta, il loro NO alla chiusura del tribunale di Rossano. Ora la palla, anzi la parola, passa nelle mani del Governo Letta che, da qui a poco, dovrà pronunciarsi sul destino del Palazzo di Giustizia rossanese.
ANTONIO LE FOSSE