Abbiamo detto che le notizie-fake o inesatte o incomplete non le tolleriamo perché non dovrebbero esistere. Non ci piacciono, e tantomeno chi le diffonde. Sono tendenzialmente devianti e non aiutano l’opinione pubblica a capire da che parte sta la verità. Anzi, ne offendono l’intelligenza. Noi non ci stiamo. Noi pretendiamo che i soggetti pubblici dicano sempre la verità ai cittadini. Nel bene e nel male.

Solo così chi ha l’onore e l’onere di rappresentare una comunità ai vari livelli, può acquistare credibilità e dignità. Che sia di destra o di sinistra non fa alcuna differenza.
Invitiamo perciò, in questa circostanza, il sindaco pro tempore a correggere la sua affermazione che fa nel comunicato stampa di Mercoledì 28 Agosto 2013, nel ritenere il “Governo Monti orditore”  del “maldestro piano di sopprimere il tribunale di Rossano” e illustrare ai cittadini meno attenti la verità su chi ha veramente ordito quel piano maldestro, se vuole indicarne gli autori. Sebbene riteniamo il Governo Monti un pessimo governo per gli italiani.
Nel frattempo lo facciamo noi, tanto per rinfrescare le memoria individuale e collettiva.
Ebbene, quel “maldestro piano” è stato invece ordito dal Governo Berlusconi, marca PDL, stesso partito dell’attuale sindaco e dei suoi referenti provinciali e regionali e nazionali, con l’approvazione alla Camera della Legge 14 settembre 2011, n. 148, sulla quale era stata posta la fiducia.
Le opzioni per i parlamentari di maggioranza chiamati a votarla erano due: dare un voto contrario rischiando una crisi di governo qualora fosse andato sotto nella votazione, con il probabile scioglimento anticipato delle camere, oppure dare un voto favorevole e far proseguire la XVI legislatura.
Quella legge passò per solo otto voti favorevoli e così il governo Berlusconi fu salvo. E furono salvi anche i parlamentari che poterono continuare a occupare le loro poltrone a Montecitorio e a Palazzo Madama e percepire lo stipendio fino a dicembre del 2012. L’ordine di scuderia dato dai vertici del PDL al suo gruppo parlamentare ha, in quell’occasione prevalso sulla sorte del tribunali minori, lasciati in balia del loro destino ormai segnato, così come  ha prevalso il mantenimento della propria posizione dei deputati e dei senatori.
Nell’Aula di Montecitorio erano presenti in quel giorno ben ventuno deputati calabresi di cui undici, Belcastro Elio V. di Popolo e Territorio (ex Resopnsabili), Misiti Aurelio S. e Nucara Francesco  del Gruppo Misto, D’ippolito Vitale Ida, Dima Giovanni, Foti Antonino, Golfo Lella, Santelli Jole, Traversa Michele e Versace Santo Domenico, tutti del PDL, votarono favorevolmente all’approvazione della legge.
Questo è quanto, non per una sterile polemica, ma per onore alla verità dei fatti.
Ma già dal 2010, a fronte della relazione del CSM adottata nella seduta del 13 gennaio 2010, “Risoluzione concernente la revisione delle circoscrizioni giudiziarie”,  inviata al Ministro della Giustizia, un attento parlamentare avrebbe potuto e dovuto capire quale sorte sarebbe toccata al tribunale di Rossano e di conseguenza intervenire. Nei tempi giusti.
Afferma il vero, il Sindaco, quando ribadisce che sono stati perpetrati numerosi e beffardi scippi ai danni della “fu” Area urbana Corigliano-Rossano. Probabilmente inizia ora a capire cosa gli sta succedendo intorno. E se ciò accade, è quasi sicuramente perchè il nostro territorio è carente di Politici autorevoli. A tutti i liovelli.
Onore al comitato pro-Tribunale, a Terra e Popolo e a quanti , disinteressati, tentano di difendere il presidio di giustizia rossanese dalla soppressione, a cui, però, si sono aggregati anche coloro i quali avrebbero dovuto starne lontano. Perché per loro,  adesso il tempo è scaduto.

Anon_