ontinua, in attesa di notizie rassicuranti da Roma, l’assemblea permanente all’interno del Palazzo di Giustizia rossanese operante nella città bizantina dal 1852, al fine di evitare, ovviamente, la sua chiusura e l’accorpamento, nei prossimi giorni, al Tribunale di Castrovillari.

Da oggi, poi, è iniziato lo sciopero della fame di Mauro Mitidieri (avvocato) e Flavio Stasi (Movimento “Terra e Popolo”), in cui si vuole, con la loro simbolica e significativa protesta, sensibilizzare sia l’opinione pubblica e sia la classe politica nazionale, affinché venga revocato il Decreto legge inerente alla soppressione di alcuni Tribunali operanti su tutto il territorio nazionale, fra cui quello di Rossano. La prossima settimana, dunque, si deciderà il destino del Tribunale di Rossano: rimarrà nella città bizantina o sarà trasferito a Castrovillari? Un dilemma che, ancora oggi, tiene con fiato sospeso la popolazione dell’intera Piana di Sibari che chiede, a gran voce, più sicurezza e legalità in un territorio difficile dove, tuttora, si registrano dati allarmarti con il diffondersi della criminalità organizzata. C’è un filo di speranza, in base alle dichiarazioni rilasciate a Radio 1 dal Ministro Anna Maria Cancellieri, in cui i tribunali operanti in territori ad alta densità criminale non saranno chiusi. «Dobbiamo aspettare una settimana ancora, il tempo che riapra la Camera – ha dichiarato il guardasigilli a radio uno – e poi tutto sarà più chiaro». Frasi che, ad ogni modo, generano ottimismo sulla vicenda relativa al destino del Palazzo di Giustizia rossanese.
ANTONIO LE FOSSE