Nuovamente, come in altre precedenti occasioni, ci ritroviamo a dover affrontare la tematica della soppressione del Tribunale. Oggi, più che mai, occorre far fronte a tale questione poiché, giunti alle porte della definitiva entrata in vigore del provvedimento n. 155/2012, varato dal precedente Governo tecnico e non ancora rettificato dall’attuale esecutivo delle larghe intese, lascia dell’amaro in bocca a seguito delle promesse fatte da noti esponenti della politica nazionale.

Orbene, col venir meno del Tribunale, viene meno quella che è la presenza dello Stato, della giustizia e della legalità su un territorio già martoriato dalla fitta sussistenza della micro e macro criminalità organizzata.
Tal provvedimento è il risultato di una vigorosa carenza relativa a un fattivo confronto con le rappresentanze politiche locali procurando, perciò, una ulteriore disfatta per il nostro territorio.
Da qui in poi, non vi è stata alcuna successiva soluzione, a livello nazionale, che abbia messo in atto idee concrete al fine di poter salvare il salvabile o, quanto meno, cercar di ottenere una piccola proroga per far si che, il lauto numero di procedimenti giudiziari in corso, possano trovar la dipartita presso questo foro.
Purtroppo, in questo trambusto contesto politico e sociale, il Tribunale di Rossano, tra le miriadi di problematiche, passa in ultimissimo ordine. Reiteratamente, ancora una volta, sosteniamo che l’assenza dello Stato nel territorio sibarita peserà come un macigno, in primis per l’utenza e in secundis per chi si affaccia, con entusiasmo, alla professione forense.
Il risultato, di questa confusoria realtà, altro non è che l’ennesima sconfitta da parte di uno Stato avulso che, precipuamente, è inclinato verso questioni particolareggiate lontano, quindi, dalle esigenze generali della società.
Una Nazione progredisce se, la classe dirigente politica, si proietta verso il futuro in modo da poter progettare per le prossime generazioni. Celebre fu la frase di un uomo e politico della nostra Repubblica: “un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”.
Vogliamo, in conclusione, elargire un pregnante auspicio affinché il nostro Tribunale resti permanentemente per la salvaguardia della legalità e della giustizia e, per tale ragione, invitiamo militanti, simpatizzanti e, soprattutto, la cittadinanza tutta a prendere parte al presidio che, da giorni, associazioni forensi e del territorio, stanno garantendo, con onore, per dire unitamente a gran voce “NO” alla estromissione del Tribunale.

               Giovane Italia Rossano