Larga e vistosa è stata la partecipazione all’evento che si è tenuto, martedì 10 Settembre, nello scalo cittadino in difesa del Tribunale.Al corteo hanno preso parte tutte le forze politiche, le Associazioni di categoria, forensi e dell’intero Territorio. Secondo le stime delle forze dell’ordine, circa tremila persone hanno aderito alla manifestazione occupando in massa la statale 106.
Finalmente, tutto il comprensorio, ha risposto bene al monito lanciato dalle Istituzioni dimostrando, con unione e compattezza, di poter mettere al bando ogni sterile polemica per una giusta causa.
Il precipuo intento è stato quello di lanciare un segnale forte allo Stato, al Ministro e, soprattutto, al Capo del dipartimento per l’organizzazione giudiziaria che Rossano c’è e non getta di certo la spugna.
A tal proposito, infatti, nel mentre in Città si svolgeva il corteo, il nostro Sindaco e il Governatore della Calabria incontravano il Ministro della Giustizia e in una nota stampa rinveniamo le dichiarazioni del primo cittadino: “…Pur dispiaciuto per non aver potuto condividere come volevo, con i miei concittadini e l’intero Territorio, la grande manifestazione odierna per la sopravvivenza del nostro Tribunale, rientro da Roma non vittorioso ma con un ulteriore dose di ottimismo. La Regione Calabria si impegna a sostenere le spese annuali per il mantenimento del presidio rossanese ed il Ministro si è riservato di valutare bene se la proposta potrà essere sottoposta al vaglio del prossimo Consiglio dei Ministri…”.
Il Tribunale di Rossano, dal canto nostro, non può essere soppresso in nome della famigerata spending review cestinando, quindi, 150 anni di prestigio giudiziario reso a garanzia di un territorio segnato dalla palese piaga del fenomeno mafioso.
La Città di Rossano e gli utenti dell’intera sibaritide hanno tutto il sacrosanto diritto di reclamare quel principio fondamentale costituzionalmente garantito. Come si può pensare di mettere in atto questo scempio a discapito della popolazione arrecando un enorme disagio, a questi ultimi, sui costi della giustizia e sulla smisurata difficoltà strutturale per raggiungere il presidio di Castrovillari?
Il Ministro e gli alti funzionari, se hanno il coraggio, vengano qui con i propri mezzi in modo da rendersi conto dell’immane sforzo per poter approdare in quel di Catrovillari vista la carenza delle strade, la precarietà dei treni, degli autobus e di altre vie di comunicazione.
Ebbene, il nostro intento non è quello di accendere gli animi o condurre una battaglia contro la Città di Castrovillari perché non avrebbe alcun senso ma, sostanzialmente, vogliamo focalizzare l’attenzione sulla immane utilità che riveste il nostro Tribunale.
Giovane Italia Rossano, in conclusione, sente il dovere di sottolineare un concetto estremamente essenziale e cioè che la Giustizia non va negata a nessuno e lo Stato deve garantire la sua presenza sul Territorio. A tal proposito, di rimbalzo, richiamiamo uno slogan enunciato a gran voce nel corso del corteo:”…lo Stato ci abbandona, la mafia è padrona”.
Giovane Italia Rossano