“Da qualche tempo in questa Città assistiamo a scene che hanno del surreale, disperate certamente, a tratti intense e tragicomiche. Un Palazzo di Giustizia assediato da tempo dai cittadini, forze dell’ordine in assetto antisommossa come per fronteggiare gruppi di anarchici o di black bloc, personale locale di Polizia e Carabinieri costernati per essere stati loro malgrado “costretti” a “forzare la mano” (salvo qualcuno leggermente più scalmanato),

barricate erette con automobili, pneumatici e cassonetti della spazzatura, un andirivieni di catene e lucchetti puntualmente forzati (ognuno aveva il suo, per la felicità del ferramenta locale),  professionisti e cittadini inneggianti “fratelli d’Italia” Costituzione alla mano, indignati, depredati, violentati dalle istituzioni, presi in giro; miti avvocati e professionisti indotti a sentimenti incommentabili che, se i pensieri avessero rilevanza penale, avremmo tutti preso l’ergastolo.

E che dire dello scontro tra Autorità: il nostro Sindaco contro il Presidente del Tribunale di Castrovillari, questi contro il Prefetto il quale se la prende con il Questore e di nuovo col Sindaco il quale recentemente appare stanco, comprensibilmente “schiacciato” tra il dovere istituzionale ed il bisogno impellente di vibrare un colpo sul grugno di “qualcuno”.

E poi il T.A.R. che in via cautelare blocca il trasferimento di magistrati e personale ma la loro Collega Presidente del Tribunale di Castrovillari alla vista del provvedimento “non capisce” o forse “ha considerato tutto uno scherzo” oppure avrà pensato “ah sì! allora cambio il provvedimento e gli porto via le carte!”.

E così si assiste ad un blitz notturno delle forze dell’ordine, pure in incognito, quasi un’operazione “coperta”, forse addirittura pianificata: pare che un forestiero di passaggio abbia ipotizzato la cattura di un latitante (per poi sbalordire al pensiero che il latitante si nascondesse in Tribunale!!). E così il Giudice amministrativo è stato indotto a puntualizzare che neppure i fascicoli andavano portati via, magari infastidito all’idea di dover rimediare ad un prossimo prelievo forzoso delle poltrone della Procura a mezzo elicottero.

E che dire della lotta tra Fori: mai avremmo visto un duello del genere se non con il concorso della Dr.ssa Chiaravalloti la quale, ben prima dell’inizio del trasloco di persone e cose dal vecchio al nuovo palazzo di Giusitizia di Castrovillari, voleva a tutti i costi quelli di Rossano! Gli piacevano di più, li desiderava! Una non comune ostinazione questa della Presidente, un magistrato con funzioni giudicanti, per definizione terzo ed imparziale, la quale è riuscita a suscitare ostilità ed antipatia in un intero Foro con conseguente incompatibilità ambientale (auto-indotta) senza precedenti.

Ma torniamo a Kafka. Proprio come l’imputato protagonista de “il processo”, incompiuto romanzo del celebre scrittore, questo territorio sta affrontando una macchina politico-legislativa ed amministrativa allo stesso tempo pazzesca, inarrestabile ed irrazionale, fronteggiando un autentico muro di gomma ministerial-parlamentare che in Italia non s’era mai visto prima, dal dopoguerra ad oggi. L’imputato è rappresentato da questa Comunità e, come in tutti i processi, l’accusato per veder patrocinate le proprie ragioni assume un avvocato che lo difenda il quale, pur rassicurando il cliente dell’impegno profuso sul caso, pare però procedere con la stessa opacità, sordità ed illogica ostinazione dell’organo giudicante di Kafka, rappresentato dal Ministro Cancellieri ed accoliti vari. L’avvocato, ahinoi, è simboleggiato dalla politica, fatta non di politici ma di politicanti dei quali non v’è più (né v’è mai stata) traccia alcuna, a parte l’iniziale percorso della passerella e qualche timido intervento sui media periferici.

Il Ministro incalza nell’attuazione della criminale riforma, tira dritta come un treno, farfugliando di “interesse generale”, di riforma epocale, manifestando “soddisfazione per il primo impatto”. E la politica? (il nostro avvocato?) Dove sono le interrogazioni, le interpellanze, le mozioni di sfiducia, i correttivi, sempre sbandierati e mai ottenuti.

Nulla. “Tanto tra qualche mese si dimenticano”, dicono. Cari nostri parlamentari dovreste vergognarvi! La vostra è un’obbligazione di risultato non di mezzi! Voi costituite una casta di simulatori e dispensatori d’illusioni, collusi con governanti ciechi e giacobini, siete inerti e sottomessi a funzionari violenti ed incapaci.

Visti i risultati, mi auguro che alle prossime elezioni avremo la decenza di pretendere un cospicuo risarcimento da partiti (e movimenti) quali esclusivi responsabili dei danni prodotti a questa comunità  e degli episodi ivi (o altrove) accaduti, dei conflitti tra istituzioni, Autorità e comunità.

Per completezza, l’imputato di kafka fu definitivamente condannato dal tribunale senza mai conoscere il suo capo d’imputazione!!! “

Sandro Sapia