CAMMINANDO LENTAMENTE SI OSSERVA, SI RICORDA E SI MEDITA….
Le Autorità Amministrative, nello stimolare i propri cittadini ad assolvere il sacro dovere di pagare le tasse, dovrebbero, nel frattempo, sensibilizzare l’opinione pubblica a collaborare con esse, segnalando ogni anomalia che riscontra camminando per la città. Lo scrivente, camminando lentamente osserva, con molto disappunto, come ancora il marciapiede periferico della villa comunale dello Scalo, non è nei programmi di pulizia della città.
Periodicamente, nell’arco dell’anno, le aree coperte dai lunghi e ampi rami degli alberi piantati nella villa diventano impraticabili, a causa della caduta del frutto (palline) per maturazione. Non è un paradosso paragonare queste aree del marciapiede, e sono tante, a quelle di un porcile, a causa del sudiciume che si forma pestando le palline che cadono dagli alberi. Inoltre, col pestaggio, la sede diventa viscida e pericolosa, specialmente, per quanti camminano con equilibrio instabile. Questi, per evitare cadute scansano le zone passando sulla strada col pericolo delle macchine. Oltre le palline mature cadute dagli alberi, si trovano sul marciapiede molte erbacce.
Considerata quest’area alquanto amena, i pensionati vi passeggiano con piacere. Essendo la loro, però, giudicata categoria non produttiva e parassita, le autorità comunali competenti se ne infischiano. Non prestano alcuna attenzione alle loro segnalazioni, cestinano i loro scritti e annullano le indicazioni degli stessi Vigili urbani, ai quali, gli anziani, si rivolgono.
A conferma di quanto affermo invito a leggere le mie lettere, delle quali riporto gli estremi del protocollo comunale: n. 14204 del 7/6/04, n. 25937 del 28/11/05, n. 9166 del 12/12/05, n. 23323 del 6/10/06, n. 7619 del 17 ott./06, e-mail dell’11/09/12 ore 22.08. Con la risposta de 17 ottobre 2006, i Dirigenti dell’Ufficio Ambiente che si firmano, probabilmente pensavano che io bevessi la notizia dell’acquisto di un’attrezzatura specifica per la raccolta delle palline. E, ancora, prendendosi gioco di me, si sono impegnati di richiamare l’appaltatore di pulizia, affinché eseguisse scrupolosamente il servizio. Oltre questi scritti, non menziono le numerose telefonate, periodicamente fatte ai capigabinetto dei sindaci, che si sono succeduti dal 2004.
Avere scopato parte del marciapiede, a seguito della manifestazione allo Scalo degli avvocati, solo per apparire agli occhi del Sindaci dei paesi limitrofi una “città pulita”, gli anziani lo considerano mortificante. Essi ricordano agli amministratori di “ESSERE PERSONE PULITE” e di avere imparato che, stare nel mondo conformemente alle norme dell’igiene e della decenza, è l’unico modo per vivere in una società civile e salutare. E ancora si rammenta al Signor Sindaco quanto più volte segnalato: la necessità di cementare sotto quegli alberi dove si prende il fresco d’estate, perché la zona, a seguito del caldo estivo, diventa molto polverosa e aggiungono, un’altr volta, di fissarvi più tavolinetti, affinché ognuno possa leggere il giornale seduto in comodità.
Non è maldicenza commentare negativamente i politici locali, di ogni indirizzo, che dimostrano vicinanza ai pensionati solo nel periodo elettorale per chiedere nuovi voti. Critichiamo aspramente i loro ipocriti comizi, ogni qualvolta affermano di tenere in alta considerazione quanti hanno già operato per la loro crescita e per il progresso del paese. Questo pensiero lo ricordiamo, pure, ai nostri consiglieri comunali, i quali dovrebbero vivere i problemi dei loro elettori anziani, come promesso al momento delle votazioni. Io lo richiamo alla mente dei miei eletti.
Spero non consideri petulante questo scritto, Signor Sindaco. Ritengo mio dovere fare ciò ogni volta che riscontro qualcosa, che possa danneggiare il mio comune, perché, ritengo, che il guasto leda anche me.
Essendo già previsto nell’appalto di pulizia, non eseguire il servizio completo potrebbe arrecare pregiudizio all’Amministrazione comunale. A tal proposito ricordo la raccolta dei rifiuti vicino ai cassonetti, il suo lavaggio periodico con appropriati getti di acqua e quella dell’area circostante. Non fare eseguire con rigore tutte le voci contrattuali, potrebbe costituire motivo di reclamo da parte dei partecipanti alla gara di appalto. E dobbiamo domandarci con quanta cognizione della soddisfazione degli adempimenti contrattuali si firma il benestare al pagamento.
Il Sindaco si deve ricordare che la villa comunale allo Scalo rappresenta il biglietto da visita per i turisti che vengono a Rossano. Oltre il marciume sul marciapiede, trovano vicino ai cassonetti rifiuti puzzolenti, buste piene di ogni cosa a terra e quant’altro si dismette in casa, anche water. Varcato il cancello, il turista, s’imbatte in cataste di frasche e di rifiuti raccolti nella villa, dove si può annidare qualsiasi genere di animale (anni addietro proprio io vi trovai un serpente).
Ancora, camminando lentamente, osservo, con amarezza, quanta acqua si perde dalla fontana prospiciente la ferrovia. Lo scrivente lo ha già segnalato appena si è verificato lo zampillo, nel 2004, ai vigili urbani e per iscritto sia al Sindaco del tempo, come si può leggere nella prima missiva, sia a quelli succeduti. Una considerazione è opportuna, però, farla: è impensabile che i preposti alla manutenzione non abbiano mai visto la grossa perdita all’interno della colonnina. Oggi è possibile che non si veda per l’incrostazione che si è formata e che l’ha ridotta di molto. La prima volta era parecchia l’acqua che fuoriusciva dalla colonnina, zampillava per molti metri. Causa di tutto questo, come ho scritto in precedenza, è il pezzo speciale non avvitato e che, all’epoca, l’ho fatto io con le mani.
Nello smantellare l’altra fontana, sul lato sud della villa, è stato lasciato sul marciapiede un pezzo di tubo di plastica per l’alimentazione dell’acqua, che con un semplice coltello si può tagliare procurando un’altra perdita del prezioso liquido.
Pur considerandomi peccaminoso di presunzione, ritengo doveroso segnalare che, solo pochi dei molti pali di ferro per la luce delle vie che io pratico, sono provvisti della protezione di messa a terra. A tal proposito ricordo quanto è accaduto in Sicilia: delle adolescenti sono morte folgorate dalla corrente elettrica perché i pali erano sprovvisti di tale protezione.
Ancora voglio riportare, quanto chiunque riscontra, pur non volendo, passeggiando sulla Piazza Bernardino Le Fosse: il piano di metà del lastrico sembra realizzato a fantasia con un forte avvallamento. Non è possibile immaginare che sia frutto del progettista. Inoltre, il genere di ringhiere montate non si addice, a mio parere, per una pubblica piazza. Già si comincia a smontare. Nel, contempo, mi sia consentito domandare se le ringhiere e le recinzioni montate in luogo pubblico, debbano essere protette come i pali della luce.
E così medito: perché prima di firmare i verbali di ultimazione lavori, non si fa un sopralluogo e si verifica se l’esecuzione è conforme alla specifica tecnica? E se non lo è, si fa rettificare. Com’è possibile che accada tutto questo?
La ragione essenziale di questo scritto, sollecitato anche dai coetanei con i quali passeggio attorno alla villa dello Scalo, è l’ennesima richiesta della pulizia del marciapiede. Prima di spedirlo lo abbiamo letto assieme e tutti assieme vogliamo ricordare ai Signori Amministratori:
– che l’appalto è già assegnato e comprende l’esecuzione della pulizia di tutte le aree cittadine;
– che bastano dieci minuti della macchina con la spazzola per scopare l’intero marciapiede;
– che ignorarlo ancora una volta, reputano, l’atto, un’offesa alla loro dignità di cittadini e di persone civili.
Essi, non si considerano “vecchi da rottamare”, ma persone degne di vivere, e per molti anni ancora, questo periodo storico, che lo vorrebbero moralmente diverso.
Pertanto comunicano all’Amministrazione Comunale, che si ritengono uomini ancora attivi e informano il Sindaco che, qualora avvertano di essere intenzionalmente dimenticati o, a dispregio, di non volere accogliere la loro richiesta di passeggiare in un ambiente pulito e sicuro, possono decidere un giorno di raccogliere le palline che nocciono al loro camminare e lanciarle, a mò di confetti, nel corso di una riunione, nella sala consiliare.
Le loro lagnanze e il loro proposito lo comunicano, pure, al Signor Prefetto di Cosenza.
Luigi Maccarrone
Rossano 06/10/2013