La questione ambiente è sempre stata, ed è tuttora, al centro di continui e importanti dibattiti che hanno interessato questo nostro incantevole e martoriato Territorio. È la prima volta che, pubblicamente, affrontiamo questa tematica perché, in passato, abbiamo reputato di lasciar esprimere ad enti e associazioni di categoria, preposti al settore, il loro pregevole pensiero.
Ebbene, a tal proposito, riteniamo di voler e poter elargire la nostra riflessione in merito a questa circostanza al quanto spinosa e farraginosa. Variegate sono state le problematiche ambientali che, concretamente, questa nostra Terra ha affrontato e sta affrontando da decenni.
In primis: la questione Enel, la piaga di tutte le piaghe, che, in ultimo, ha visto una netta bocciatura da parte dell’Amministrazione Comunale di Rossano sulla riconversione a carbone della centrale poiché, come in passato ha mietuto reiterati lutti e dispiaceri, ancora oggi rappresenta una incessante minaccia per la salute degli utenti e dell’intero comprensorio.
In secundis: la più imminente delle emergenze è rappresentata dalla battaglia intrapresa, più di un anno fa, dal Sindaco di Amendolara contro la trivellazione del Mare Jonio per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi. Tale contingenza ha sensibilizzato l’intero Territorio sibarita e l’Alto Jonio al fine di respingere questo ulteriore scempio. Di notevole apprezzamento, infatti, è l’adesione da parte dell’Amministrazione Comunale di Rossano al comitato “No Triv”.
Una serie di domande, a tal uopo, sorgono spontanee: cosa c’è dietro questo laido disegno? Ma davvero il nostro Territorio, dopo una serie di scippi istituzionali e non, è diventato centro di sperimentazione emarginato dal resto della Calabria e d’Italia?
La risposta, a tali quesiti, è semplice, diretta e spontanea: sostanzialmente, siamo la ruota di scorta ergo gli zimbelli di turno. Chi conosce la storia del nostro comprensorio sa bene che qui da sempre ha trovato loco: la civiltà, il decoro, l’orgoglio e, soprattutto, la dignità d’appartenenza. Basti pensare che, in altre Regioni italiane, le popolazioni hanno fermamente respinto, con l’aiuto delle istituzioni, l’installazione di piattaforme al largo di coste e questo perché l’impatto e il danno ambientale che ne deriverebbe, sarebbe devastante. Dobbiamo avere, quindi, il coraggio di opporci a questi soprusi e evitare di svendere il nostro Territorio a favore di un ripugnante interesse particolareggiato. Siamo stati già protagonisti inermi, a nostro modo di pensare, di gratuite e ingiuste ruberie e, quindi, occorre togliere fuori quel degno scatto d’orgoglio affinché, a chi di dovere, giunga il messaggio che qui vive una popolazione seria e laboriosa, stanca di essere raggirata dai falsi profeti di turno.
Stigmatizziamo, in conclusione, ogni tipologia di progetto incline verso questo intento e, perciò, formalizziamo il nostro pieno supporto a questa giusta causa. L’Ambiente è una cosa seria e avallare tali azioni equivale alla decapitazione totale del nostro Territorio teso ad alza vocazione turistica per le immani bellezze che madre natura ci ha donato e le quali, gelosamente, dobbiamo ben custodire.
Giovane Italia Rossano