Prosegue la lotta dei precari LSU_LPU, ancora senza sussidio e senza futuro Da lunedì 4 novembre la protesta si trasformerà in rabbia popolare e iniziative di rivolta. Contro l’imbarazzante silenzio della Regione Calabria e del Governo nazionale PD-PDL, i precari calabresi continuano nella mobilitazione generale e azioni di lotta sempre più incisive e determinate, per la difesa del salario, per la definitiva stabilizzazione ed il riconoscimento previdenziale pregresso.
Le azioni di rivolta di questi giorni rientrano nel più generale movimento di opposizione sociale e politica contro un Governo nazionale e regionale asserviti ai poteri finanziari e massonici scatenati nel demolire il ruolo pubblico dello Stato a vantaggio degli interessi speculativi di banche e spregiudicati affaristi. Desta scandalo e preoccupazione, inoltre, il complice silenzio dei Partiti di centrosinistra o di quel che resta ancora di loro. Il Presidente Scopelliti e la sua squalificata maggioranza, dopo il fallimento delle politiche Sociali e di sviluppo e dopo le batoste della Corte dei Conti che ha bocciato, per assenza di copertura Finanziaria, tutte le poche iniziative legislative messe in atto in questi ultimi anni, con pomposa campagna propagandistica e clientelare, preferisce fare orecchie da mercante alle richieste dei 5.200 LSU-LPU utilizzati, da circa due decenni dagli Enti Locali per coprire i vuoti d’organico ed assicurare i più essenziali servizi ai cittadini. Il Governo Letta-Alfano, con il sostegno di Napolitano, hanno deciso di far pagare la presunta crisi inventata dalla BCE e dalla Merkel solo ai lavoratori ed a quello che resta dello stato sociale. Con le modifiche apportate al DL101 e l’ennesimo taglio del turn- over nella pubblica amministrazione si consuma una vera e propria aggressione da parte del Governo, e della maggioranza che lo sostiene, ai danni di chi ormai da anni consente agli Enti Locali di funzionare e di svolgere la propria missione. Il quadro è estremamente chiaro se si guarda al coordinato disposto tra legge di stabilità, spending review e DL101 si capisce come si siano create volutamente le condizioni per arrivare a licenziamenti di massa, forse addirittura prima del 2015, e a farne le spese saranno, ovviamente dopo i precari licenziati, i cittadini che avranno meno servizi e di qualità inferiore. Chi ha raccontato ai lavoratori precari che si poteva lavorare a modifiche positive del decreto oggi è smascherato. I collaborazionisti, politici e sindacali, sono responsabili di quanto sta accadendo al pari dei governi e dei partiti loro amici. Tutti questi provvedimenti rientrano nel piano di smantellamento della Pubblica Amministrazione che questo Governo sta realizzando su ordine della Troika e conferma che dentro le “compatibilità” dettate dall’Europa delle Banche non ci sono margini per i diritti dei lavoratori, tanto meno per i lavoratori precari. USB INVITA, QUINDI, I PRECARI A PARTECIPARE, E DIVENTARE PROTAGONISTI DIRETTI, A TUTTE LE INIZIATIVE PROGRAMMATE NEI PROSSIMI GIORNI. PIETRO ALTAVILLA Coordinamento Regionale USB – CALABRIA