Sarà presentato a Rossano il prossimo 2 dicembre, faccia a faccia tra G.Passavanti e il conduttore di “Mi manda Rai 3”
 Innanzitutto porta la firma del gruppo editoriale rossanese FERRARI; è stato scritto dall’abile mano di un professionista riconosciuto a livello nazionale come il giornalista inventore della tv dei diritti e della difesa del consumatore; e sarà presentato a Rossano, a pochi giorni dalla sua uscita, ufficializzata, in questa settimana, a Milano.

È “L’ISOLA DELLE ZIE”, l’ultimo romanzo di Antonio LUBRANO che sarà in Città il prossimo LUNEDÌ 2 DICEMBRE, alle ORE 17,30 presso la Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, per una conversazione vis à vis con il giornalista e dirigente comunale Giuseppe PASSAVANTI.

All’incontro promosso dall’Amministrazione Comunale cittadina, dalla Fidapa di Rossano, dal Rotary Club Corigliano Rossano “Sybaris e il Rotary Club “Rossano Bisantium” parteciperà, oltre all’editore e all’autore anche l’assessore alla Pubblica Istruzione Stella PIZZUTI.

Lusingato ed emozionato. Così si è detto PASSAVANTI nell’accettare l’invito al confronto con il noto conduttore televisivo della rubrica di approfondimento del TG2 “Diogene” e di “Mi manda Rai Tre” del quale ha sempre nutrito stima per il suo impegno da vero e proprio difensore civico.
 
Nel romanzo di LUBRANO non si parla di Calabria, ma è facile riconoscersi nella trama ambientata in un paese del Sud Italia, Procida, con la sua gente e le sue storie.  

L’ISOLA DELLE ZIE è il secondo romanzo di Antonio LUBRANO, dopo POMERIGGIO di LUGLIO. Una storia di naviganti che il primo difensore civico della tv, giornalista e scrittore, ha ambientato a Procida, l’isola in cui è nato e che fornisce da circa due secoli uomini di mare alle navi di mezzo mondo. – Siamo negli anni Cinquanta, protagonista del romanzo è Carluccio, giovane rampollo di una famiglia patriarcale, di quelle che caratterizzavano la società italiana fino a mezzo secolo fa, piena di zie, di nonni e di nipoti. Da pochi e scarni indizi raccolti tra i parenti, Carluccio ricava il sospetto che uno zio, classico lupo di mare, capitano di un cargo, uomo colto e di grande fascino, non sia morto di morte naturale ma sia stato assassinato da una delle sue amanti in un porto somalo, dov’era approdato con la nave. – (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying).