“Le ultime dichiarazioni del Sindaco e del Suo pigmalione regionale conseguenti anche alla nota questione Bucita suscitano sensazioni bizzarre nel lettore, un senso di profondo stupore misto a tragica ilarità ciò che appare significativo della sfacciataggine di certi personaggi che, ormai, ha superato i limiti dell’umana sopportazione e della cristiana tolleranza.
Il riferimento è, principalmente, ad una nota dell’on. Caputo il quale, pare, dicesi contrario acchè il Suo Presidente (on. Scopelliti) possa guidare un futuro partito, da taluno auspicato, inglobante tutte le anime del centrodestra regionale; dunque una specie di redivivo PDL. Il punto è che il nostro esimio rappresentante ne dice di cotte e di crude sulle capacità del Presidente Scopelliti e sulla voglia di costui di risolvere i problemi della Calabria.
Ma come?!
Fino a qualche tempo fa l’asse ideale Comune – Regione, alias Antoniotti-Scopelliti con Caputo a far da ponte tra le due realtà amministrative, veniva spacciato per la cura di tutti i mali di questo territorio, da sempre nel limbo del disinteresse, da anni protagonista del menefreghismo governativo, dell’apatia politica;in altri termini, seppur dai più ritenuto un’isola felice rispetto al resto della Calabria, questo è stato un territorio mai considerato da chicchessia, mai esistito nei programmi di sviluppo di qualsivoglia governo, nazionale e regionale, completamente abbandonato a se stesso; dimenticato.
In effetti, il suddetto “asse” ideale ha sortito i risultati auspicati giacchè, da un paio d’anni, questo circondario è divenuto il centro di ogni attenzione politica, PRIMO se non unico della Calabria per concentrazione di provvedimenti legislativi ed amministrativi, nazionali e regionali; addirittura, da ultimo, attrattore e destinatario di investimenti per diversi milioni di euro. E così siamo diventati i primi a TRASPORTI ZERO; i primi a SANITA’ ZERO; i primi a GIUSTIZIA ZERO; da ultimo, ci saremmo aspettati quantomeno i rifiuti zero senonché i nostri politicanti ci hanno stupito ancora una volta e, per converso, i rifiuti sono diventati centinaia di tonnellate. Merito del suddetto “asse” e siamo diventati la PRIMA PATTUMIERA della Calabria, almeno nelle intenzioni dei nostri bravi amministratori regionali, con il porto di Corigliano, fino ad oggi dimenticato, dotato di primaria rilevanza strategica per il ciclo della monnezza.
Ebbene, a seguito delle note spoliazioni in materia sanitaria, dei noti tagli ai trasporti ferroviari, dello scippo indisturbato di un Tribunale con 152 anni di storia, del depauperamento di uffici pubblici e quant’altro, ci saremmo aspettati quantomeno un po’ di pietà da parte di “Sua vergogna”, il presidente Scopelliti, come s’è detto, dimostratosi sempre “attento” alle sorti di questo territorio.
Ma quel che più suscita rabbia ed indignazione è la faccia tosta del suddetto on.le personaggio dal quale, dopo l’ennesima vessazione ai danni del SUO territorio, i cui abitanti gli hanno consentito di incassare legittimamente indennità e prebende per diverse migliaia di euro mensili, ci si sarebbe aspettato una reazione proporzionata alla beffa. Dunque, uscita dalla maggioranza, uscita dal partito dal quale non ha ottenuto alcuna tutela o attenzione tanto nella questione Bucita quanto nella questione Tribunale. Financo l’estremo gesto politico delle dimissioni, la qual cosa avrebbe avuto quantomeno un ritorno in termini di credibilità personale e conseguenti futuri consensi.
Parimenti, dicasi per quel che riguarda il Sindaco Antoniotti, del quale siamo ancora in attesa delle dimissioni in esecuzione della nota e reiterata promessa pre-chiusura Tribunale. Questi, invero, invece di pretender conto dal proprio rappresentante territoriale in Regione e dal suo ex on.le camerata, attuale responsabile del meteo regionale, non trova di meglio che chiamare all’adunata cittadini, scolaresche, istituzioni locali, associazioni e comitati. La stessa trasferta prefettizia assume addirittura i contorni del cosiddetto “colmo” giacchè posta in essere in compagnia dei suddetti onorevoli regionali, unici legittimati semmai a ricevere reclami e proteste in tema di rifiuti. Né da parte del nostro Sindaco v’è stata una seria presa di posizione nei confronti del Suo pigmalione e del proprio partito, al quale è da ascriversi, in concorso con altri, la responsabilità dei suddetti scippi e vessazioni ai danni del (parimenti) SUO territorio.
Dicano, i suddetti signori, al termine del giro di boa istituzionale, quali risultati, a parte le sciagure di cui sopra ed a parte l’aumentata prosperità finanziaria personale, hanno conseguito per il benessere delle nostre comunità; mutuando dal gioco del calcio, con simili insuccessi un qualsiasi allenatore sarebbe stato letteralmente preso a calci e congedato dalla società.
Se la politica è assunzione (e non declinazione) di responsabilità, se la medesima politica comporta un’obbligazione di risultato e non di mezzi e se v’è un limite all’umana vergogna, ebbene, è giunta l’ora in questo paese che qualcuno si assuma le proprie responsabilità fino in fondo, traendone le conseguenti finali determinazioni.”
Sandro Sapia