E’ iniziata la campagna elettorale per le primarie sul candidato del centrosinistra a presidente della regione e domani sera al Roscianum, nel cuore della sibaritide, c’è già un primo assaggio. Un’iniziativa promossa dalla provincia di Cosenza e ammantata dal tema “mobilità e infrastrutture nell’area urbana Corigliano Rossano”. Belli a proposito, i manifesti che in migliaia in questi giorni hanno abbellito coi colori del PD la sibaritide. Badate non c’entrano nulla la condanna di Scopelliti e la eventuale accelerazione per le elezioni regionali.
Così come non si può parlare della generosa ricerca di un serio progetto di alternativa in una regione che al momento sembra davvero senza futuro. Almeno fino a quando il PD non individui una fresca e seria personalità che garantisca la realizzazione di un progetto di rinascita della nostra regione conquistando la fiducia degli elettori altrimenti orientati verso l’astensione e l’antipolitica. Quella di domani dunque, nel solco di una ben sperimentata azione del “mettere le mani avanti”, che ha portato indubbi benefici a chi negli anni l’ha per se stesso efficacemente praticata (deroghe, parlamentarie, regionali, elezioni per il segretario provinciale a Cosenza), è l’avvio di un percorso annunciato. Non si vuole qui certo impedire a chicchessia di realizzare sogni, aspettative e ambizioni anche personali e tanto meno tarpare giovani ali. Ma non possiamo però silenziosamente assistere alla frantumazione delle primarie come strumento democratico di selezione e di sintesi e accettare un uso a dir poco disinvolto dei ruoli istituzionali. Perché a rischiare è una intera classe politica del centro sinistra che oggi ha la responsabilità, senza appello, di costruire un progetto vincente e davvero alternativo a questo nefasto governo Scopelliti. Ci sarebbe voluto altro perché negli ultimi anni la sibaritide si sentisse meno abbandonata. E giusto per fare qualche esempio: non arrivare alla chiusura del tribunale di Rossano, dare ai settori olivicolo e agrumicolo almeno l’attenzione offerta al settore vitivinicolo (ricordate la cantina regionale a Cosenza?), far si che almeno le opere infrastrutturali di servizio al nuovo ospedale fossero già li. E poi, per evitare di indebolirla e svolgere una funzione di rappresentanza politica di questa parte fondamentale della Calabria, ci sarebbero volute iniziative e sostegno vero per vincere le sfide contro il centro destra. Sfide amministrative perse invece a Rossano per gli atteggiamenti pilateschi dei dirigenti provinciali e regionali e a Corigliano per non aver voluto prendere atto dello scioglimento del comune per mafia, impedendo al PD locale di fare serenamente le sue scelte.
Ora dunque non è tempo di ulteriori danni. Torni in mano al nuovo partito regionale e al segretario Magorno la responsabilità di seguire il giusto percorso verso la riconquista di una guida sana e trasparente della nostra martoriata regione. E che le primarie siano un vero esercizio democratico che promuova prima di tutto innovazione politica e un dibattito vero vicino alle migliori speranze dei calabresi.
Corigliano, 29/3/2014 Pino Le Fosse
Direzione Regionale PD