Il silenzio che lo avvolge ci pare assordante.
Bene ha fatto un noto professionista del territorio -fanno sapere i Verdi di Rossano- a rompere l’ assordante silenzio sulla auspicata riapertura del Tribunale di Rossano. Da quando si è insediato il nuovo Governo, siamo giunti ad una fase di stallo preoccupante per diverse ragioni. Innanzitutto perché non si è ridotto nessun costo per lo Stato, poi perché il libro bianco delle inefficienze e dei disservizi è diventato ormai un tomo da letteratura.
Negli ultimi mesi abbiamo visto sui social network foto di fascicoli depositati su pavimenti, di stanze in cui pioveva dentro, di altre in cui i dipendenti erano ammassati, di operai che lavoravano nei lucernari accanto ai bagni delle signore. Senza parlare poi delle difficoltà di trovare parcheggio nei dintorni del nuovo tribunale di Castrovillari. Ma il disservizio più grande è quello della dilatazione dei tempi della giustizia.
Come avevamo preventivato questo accorpamento con il Tribunale di Castrovillari non ha portato nessun vantaggio alla collettività e alla giustizia, anzi ha distrutto un economia. Abbiamo paura di questo silenzio, non vorremmo che i burocrati del Ministero abbiano creato un muro di gomma, non vorremmo che qualche entità oscura lavori per lasciare quest’opera, che mortifica il nostro territorio, che lacera giovani avvocati costretti a viaggiare ogni giorno, che genera sfiducia nei cittadini, “compiuta”.
Auspichiamo un intervento veloce e risolutivo del Ministro Orlando affinché il Tribunale di Rossano -hanno dichiarato Alberto Romano ed Immacolata Federico della Federazione Verdi di Rossano- venga ripristinato. Non siamo d’accordo però –hanno concluso- sull’invito all’astensionismo, perché per evitare la depauperazione totale del nostro territorio occorre eleggere i nostri rappresentanti nei luoghi in cui si decide, nelle istituzioni.