Negli ultimi tempi lo “scontro” tra politica e antipolitica ha raggiunto toni sempre più accesi arricchendosi spesso di un sommario qualunquismo. Tuttavia quando un Sindaco, rappresentante delle istituzioni, inveisce con toni minacciosi verso rivendicazioni sacrosante, non possiamo fare altro che solidarizzare con chi si sente emarginato da chi dovrebbe tutelarlo.
Lo stato perenne di sbigottimento che ormai ha intriso la città ad ogni uscita dell’attuale amministrazione si trasforma in rabbia, quando per l’ennesima volta, si affronta con sfrontata supponenza il dramma di lavoratori la cui unica colpa è quella di essere intrappolati in una schiavitù istituzionale, dove chi dovrebbe essere garante di diritti è lo stesso carnefice.
Tutta la città dovrebbe stringersi intorno ai 150 lavoratori LSU e LPU che vivono da quasi un ventennio dentro il girone dantesco dell’incertezza, privati di ogni forma contributiva, con contratti sempre più precari, ghettizzati come dipendenti di serie B e con il timore di non ricevere a fine mese il frutto del loro lavoro, che facciamo fatica a definire un dignitoso stipendio. Siamo vicini a questi lavoratori che con dedizione mandano avanti la macchina comunale, con imperituro senso del sacrificio e soffocati dalla rabbia alimentata dalle cicliche promesse illusorie.
La querelle dei lavoratori LSU e LPU è solo uno degli ultimi risultati epici raggiunti dal binomio comune-regione amministrati dal centrodestra. Oggi parliamo di un consuntivo amministrativo a dir poco grottesco che ha spolpato il nostro territorio di ogni minima dignità e servizio, riducendolo ad un perenne stato comatoso. Sembra passato un secolo dalle mirabolanti prospettive di un nuovo rinascimento rossanese decantate dal duo Caputo-Antoniotti, dai quei stessi palchi che in queste ore li vedono protagonisti ci indicavano la strada per “l’isola che non c’è”. Di quelle promesse ci rimane una bizzarra ipocrita metamorfosi, che avrebbe lasciato basito persino Kafka, in cui l’on. Caputo, nostro rappresentante territoriale nell’assise regionale, si prodigava nel magnificare lo status di eccellenza per sanità, trasporti, turismo e gestione rifiuti, esaltando la propria centralità nell’azione di governo per poi, vestiti i panni dello Schettino della politica, annunciare il fallimento globale della giunta Scopelliti ergendosi ad unico oppositore di tale barbarie.
Il Sindaco Antoniotti si esprima con toni più consoni alla carica che ha l’onere e l’onore di ricoprire e mostri rispetto nei confronti di tutti i lavoratori precari del nostro comune, riconosca maggiore attenzione al grido di disperazione che giunge da una categoria tanto umiliata in quest’ultimi vent’anni dall’intera classe politica calabrese, ed il cui lavoro ed impegno sono di fondamentale importanza per il buon funzionamento della nostra macchina comunale; condanni duramente lo scellerato operato di una amministrazione regionale a guida Scopelliti, di cui i tanti osannati modelli amministravi si sono rilevati marciume, nella quale spicca il lavoro deficitario dell’On Caputo. La città attende, prima dell’ormai prossimo scioglimento del consiglio regionale, che lei esorti in maniera decisa un’azione utile nei confronti del nostro territorio e dei nostri concittadini, pretendendo lo sblocco delle tre mensilità 2013 dovute dalla Regione, e che per una volta inverta la tendenza negativa dell’impalpabile incisività del suo operato amministrativo.
Il Capogruppo PD
Dott. Antonio Micciullo