Con riferimento all’articolo di stampa pubblicato sul Sole 24 Ore dell’11/6/2014′ a firma di Donatella Stasio, è necessario, quanto ai riferimenti al Tribunale di Rossano fare le seguenti precisazioni. L’articolo non solo è fondato su dati travisati della realtà, di cui si dirà di seguito, ma appare anche il tentativo di pretendere di imbrigliare il Ministro della Giustizia da parte di una singolare malcelata alleanza che trova riferimenti in loco come a Roma.

Come dire se il ministro aveva detto che attendeva il deposito della relazione della Commissione Ministeriale, ora non può che prendere atto dell’esito della stessa.
Il Ministro Orlando,solo per rispetto della continuità istituzionale col suo precedessore ( che aveva nominato la commissione per effettuare un monitoraggio della neo-riforma della geografia giudiziaria, indotto dai soliti burocrati ostinatamente non disponibili a riconoscere gli svendetti limiti della stessa riforma ed alcuni dichiaratamente ostili a Rossano) ha atteso che la Commissione esaurisse il mandato ricevuto, senza procedere alla sua revoca, ma non ha mai detto che si sente impegnato alle conclusioni della stessa. Anzi, il ministro Orlando ha da sempre riconosciuto  alcune criticità e limiti della stessa riforma. Circostanza che evidentemente preoccupa l’insolita alleanza Roma-Castrovillari che è riuscita fin qui a far prevale inesistenti ragioni circa l’esito positivo dell’accorpamento.
In un recente incontro, il ministro Orlando ha pubblicamente affermato che la riforma della geografia giudiziaria non è stata realizzata nel modo migliore, essendosi esaurita in una mera operazione di soppressioni di alcuni uffici giudiziari, mentre avrebbe dovuto avere un diverso approccio, con la scomposizione e riorganizzazione delle aree geografiche, che la nota regola del tre ( almeno tre Tribunali nel distretto) non risponde alle esigenze di razionalizzazione del servizio Giustizia sui territori, che si è fatto riferimento ai capoluoghi di provincia benché le province venivano soppresse. Per tutto questo, il ministro, ha dichiarato che intende richiedere al Parlamento una nuova delega. Mentre per le criticità, ove esistenti, si può intervenire con decreto legislativo, come ha già fatto per il ripristino di alcuni Tribunali (isole), smentendo,tra l’altro, i soliti burocrati che avevano sconsigliato tale strumento legislativo, perché a loro dire non legittimo occorrendo una legge, bloccando così il precedente ministro Cancellieri. Un tale intervento, evidentemente, ha rinsaldato alleanze ostative, fino a far intempestivamente pubblicare con la penna dell’inconsapevole, si spera, giornalista del Sole 24 0re ( che invitiamo a venire in loco per rendersi direttamente conto della diversa realtà), pensando così di impedire al Ministro eventuali ulteriori interventi.  Ciò, comprensibilmente, ha irritato il ministro.  Al ministro Orlando compete la responsabilità delle scelte, senza che si possa pensare di condizionarne le decisioni, tanto più con manovre e travisando le realtà territoriali. Basta con i burocrati che, fin qui approfittando della debolezza della politica, hanno influenzate scelte e decisioni: la politica non è ospite dei ministeri, non risponde ai desiderata di funzionari o altri, ma esclusivamente alla gente. Renzi su questo è stato chiarissimo! Quanto alla relazione della Commissione, richiamata nell’articolo, la stessa risulta dichiaratamente incompleta ed insufficiente, avallante soltanto le dichiarazioni di una parte, monca delle reiterate segnalazioni delle criticità strutturali di assoluta incapienza del Tribunale di Castrovillari ( basta fare una visita nel presidio), delle insuperate difficoltà logistiche, di viabilità e di collegamento pubblico. In proposito chiederemo, con espressa interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia ( ma dovrà essere anche oggetto di denuncia alla Procura Generale della Repubblica di Catanzaro e di Salerno), come possa conciliarsi quanto scritto nello stesso articolo, circa la capienza del Tribunale di Castrovillari, laddove si afferma che i locali sono “sovrabbondati” ( dichiarazione che si riferisce al Presidente del Tribunale di Castrovillari) con il piano di gestione  e di programmazione, recentemente trasmesso dallo stesso Presidente, al Ministero della Giustizia, laddove si attesta l’insufficienza dei locali. Appare singolare affermare che i locali sono sovrabbondati e poi non essere riusciti a trovare uno spazio nello stesso Tribunale per l’allocazione dell’ufficio notifiche ed esecuzioni ( gli ufficiali ed il personale Unep di Rossano sono ancora nello stabile di Rossano e a turni vanno a Castrovillari in una sede fuori dal Tribunale, del tutto inidonea). Sarà chiesto,inoltre, con la necessaria quanto opportuna interrogazione parlamentare, se sono stati raggiunti gli obbiettivi di efficienza e di risparmio, che la legge sulla nuova geografia giudiziaria ( vedi legge delega) si prefiggeva, posto che i tempi di risposta della giustizia si sono notevolmente allungati, fino a tradursi in denegata giustizia, col pericolo, in un territorio a rischio, al ricorso a giustizie alternative e che, quanto al risparmio, considerato che la spesa di gestione del Tribunale di Rossano era di circa € cinquecentomila all’anno, ora i costi saranno più elevati. Basti pensare alla lievitazione del costo delle notifiche, di cui prende atto la stessa relazione, in considerazione della spesa a carico dello Stato per le pratiche numerose di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, alle notifiche a spese dello Stato per le cause di lavoro e previdenza, alle notifiche alle parti private non soggette all’uso della pec. Ma anche ai costi lievitati, per la maggiore percorrenza, dei mezzi utilizzati dal personale dei comuni ( alcuni distano oltre 100km) del circondario di Rossano, si pensi ai vigili urbani, per il deposito quasi quotidiano,presso la Procura di Castrovillari, dei verbali e atti del servizio d’istituto. Senza dimenticare che il Presidente del Tribunale di Castrovillari aveva disposto il trasferimento dell’Unep (ufficiali Giudiziari) presso il vecchio Tribunale, con un raddoppio della spesa. In assenza di alcun miglioramento e di risparmio, l’accorpamento resta un grave errore. Pertanto il PD di Rossano continuerà nell’impegno perché sia ripristinato il Tribunale di Rossano, per il bene della collettività del territorio interessato, per il miglior funzionamento della Giustizia, perché quest’area non si senta abbandonata dallo Stato, per l’affermazione del primato della legalità. Rossano, 15/6.2014 PD di Rossano