In una nota stampa, diffusa nei giorni scorsi, apprendiamo che nell’ultima adunata il Parlamento, su impulso della Lega Nord, ha approvato l’emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati. Tale circostanza porta con se un netto mutamento della rotta e il vento inizia a soffiare contro quella casta di magistrati che, in molte occasioni, ha utilizzato la giustizia quale mero strumento punitivo contro alcuni cittadini.
Ebbene, però, andando ad analizzare nel dettaglio il voto notiamo come: il testo è stato approvato con il suffragio di 187 si e 180 no.
Annotiamo, altresì, come M5S, emblema della giustizia sociale, si è astenuto dal voto spiazzando di soppiatto le migliaia di sostenitori i quali hanno sempre concepito il movimento come: “un tutt’uno col popolo”.
Questo emendamento, finalmente, è un segno di riscatto nei confronti di quei cittadini che quotidianamente patiscono danni ingiusti per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni.
Il cittadino, pertanto, che ha subito un diniego di giustizia può agire contro lo Stato e , quindi, verso il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni sia patrimoniali e non che derivino da privazione della libertà personale.
Il Ddl, dopo l’approvazione alla Camera, dovrà approdare al Senato per la seconda lettura nella quale il Pd tenterà il tutto per tutto per apportare rettifiche all’emendamento giacché essi sono, fermi e spudorati, sostenitori di una certa frangia di magistrati.
A seguito di ciò, sono stati ottenuti due risultati positivi: da una parte si introduce, pur mancando il passaggio al Senato, una norma che l’Ue sollecita da mesi all’Italia; dall’altra, invece, si aggiunge un altro importantissimo tassello nella ricostruzione dell’alleanza tra Fi e Lega proprio a fronte della netta sinergia sulla unanime convergenza del voto sull’emendamento.
Il Capo del Governo, sul punto, ha espresso il suo disappunto definendo il voto segreto come: “…una occasione di trappoloni…”. Una cosa è certa, dal canto nostro, il 40.8% mietuto sta iniziando a franare e la maggioranza parlamentare soffre.
Forza Italia Giovani Rossano, in conclusione, plaude per questo strabiliante risultato ottenuto alla Camera e auspica che lo stesso possa trovare piena approvazione anche in Senato. La questione giustizia non è un fatto meramente privatistico. La giustizia appartiene al popolo giacché essa viene amministrata in suo nome.
Forza Italia Giovani Rossano