Una occasione persa per fare rete. Così, Alfonso Rago, dirigente regionale del Sindacato Avvocati Calabria commenta l’andamento dell’iniziativa, tenutasi sabato scorso, sul Tribunale di Rossano. Un momento di confronto convocato per fare il punto della situazione, ma soprattutto per mettere sul tappeto idee e proposte al fine di far rivedere al Governo Renzi il provvedimento di chiusura del presidio di giustizia bizantino.

L’assenza di politici, associazioni e cittadini viene criticata dall’esponente del Sindacato Autonomo che in una dichiarazione sottolinea: “Purtroppo non erano presenti altre associazioni, tra cui il sindacato Avvocati Calabria , forse perchè non informate, o magari non invitate, cosi come erano assenti totalmente le cittadinanze del comprensorio, forse perché oramai rassegnate, oppure peggio mai state realmente informate o coinvolte. Mi dispiace ammettere ed evidenziare che, ancora una volta, si è persa una grande occasione per sensibilizzare il territorio; si è persa un’altra opportunità di corporativismo, un’occasione per fare rete, per coinvolgere anche altri settori, come quello artigiano, commerciale, agricolo, oppure sindacale! Purtroppo, le battaglie, – sottolinea ancora Alfonso Rago –  soprattutto quando sono ardue come questa, non si vincono senza la partecipazione attiva della popolazione Solo essa è in grado di poter fare realmente la differenza. Le guerre storicamente si sono vinte sempre e solo con gli eserciti, non con i soli generali, che sono sì importanti, ma non sufficienti, da soli, per vincere. Qui mancano gli uomini per poter combattere, ossia la popolazione che deve essere informata, sensibilizzata, indirizzata a fare battaglia. Ho l’impressione che non ci sia la reale volontà di combattere e di salvare questo presidio; in una mia intervista pubblicata sul numero di giugno de La Voce, avevo già evidenziato le poche possibilità di salvare il Tribunale di Rossano, dove oramai i giochi politici nazionali erano stati fatti, e dove l’unica soluzione era quella di sollevare gli abitanti dell’intero comprensorio. Oggi ci siamo arresi tutti, ora siamo solo bravi ad indire dei convegni, a parlarci tra di noi e ribadirci che Rossano non merita di essere chiuso, ma, credo che noi siamo già perfettamente consapevoli di questo. Penso sia giunto il momento di dire a quelli che ancora non riescono a comprendere, e sono in tanti, di quanto grave sia il danno economico che verrà arrecato all’intera area con la scomparsa del presidio Tribunalizio. La mobilitazione delle masse è la sola arma rimasta, l’unica che possa ancora dettare i tempi della politica, dopo che i politici locali si sono mostrati miopi, non capaci di fare rete come era fondamentale fare, tanto da non porre in essere le mosse opportune nel momento giusto. I tempi – così termina l’avv. Rago – sono ormai ristretti, ma i margini per salvare il Foro di Rossano, se si vuole realmente, ci sono!”

      La Redazione