Secondo i pentiti Pulicanò e Gioia decisivo sarebbe stato il ruolo dell’ “autorevole” presunto boss di Corigliano Calabro Filippo Solimando
Uomo morto che cammina. Lo “sgarro” di Antonio Abbruzzese. Il 44enne di Cosenza, noto negli ambienti criminali del capoluogo bruzio come “Tonino strusciatappina”, l’avrebbe combinata grossa.Ai suoi stessi sodali: quelli del clan degli “Zingari” che imperversa su Cosenza col traffico di droga e con le estorsioni.
Il “fattaccio”, accaduto nell’estate del 2009, è al centro delle recentissime rivelazioni dei due nuovi collaboratori di giustizia cosentini, Mattia Pulicanò e Silvio Gioia.
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