Alle battute conclusive il processo denominato “pitbull” che si sta celebrando davanti ai giudici del tribunale di Rossano. Infatti dopo la requisitoria del pm in questi giorni è toccato ai componenti il collegio di difesa dare inizio alle arringhe difensive. A dare l’avvio alla esposizione delle tesi della difesa sono stati i penalisti rossanesi Francesco Nicoletti ed Ettore Zagaresei quali hanno difeso in maniera ampia e circostanziata la posizione dei loro vari assistiti, tenuto conto che per alcuni di essi il rappresentante della pubblica accusa aveva formulato richieste alquanto pesanti.
I due legali nel concludere i rispettivi interventi hanno chiesto per tutti i loro assistiti l’assoluzione piena. Nei prossimi giorni sono in programma altre arringhe difensive prima che la corte possa emettere il verdetto. Ricordiamo che questo processo prende le mosse dalla operazione omonima condotta dai carabinieri della compagnia di Rossano il 13 luglio del 2011. In quella circostanza i militari dell’arma arrestarono 22 persone accusate a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e detenzione di armi. A quella operazione parteciparono oltre cento carabinieri, due velivoli dell’ 8°Nucleo Elicotteri ed unità cinofile. Oltre agli arrestati per questa operazione vennero indagate altre 47 persone che, secondo l’accusa, avrebbero gestito lo spaccio di droga nei comuni di Rossano, Cariati, Mandatoriccio, Caloveto e Campana, tutti nel cosentino. La droga, secondo gli investigatori, veniva acquistata nel napoletano per poi essere venduta nell’intero hinterland della Sibaritide. Come riferirono all’epoca gli inquirenti questa operazione prese le mosse dopo l’incendio di un lido balneare. Nel 2009, dopo l’incendio del lido balneare, i carabinieri avviarono una serie di accertamenti durante i quali furono individuati una serie di spacciatori che acquistavano la droga in provincia di Napoli e poi la rivendevano in alcuni centri della sibaritide. Dalle indagini emerse anche una intensa attività di spaccio di cocaina, hascisc e marijuana. I carabinieri, anche attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, individuarono la rete di spacciatori accertando oltre 200 episodi di cessione di droga.
Giacinto De Pasquale