Al via il 1° Festival della Taranta, in programma il 2 agosto al Quadrato Compagna di Schiavonea, teatro naturale di eventi culturali e di spettacolo. Un atteso appuntamento con quella musica e cultura identitarie, che in questi anni hanno fatto del Salento un laboratorio di sperimentazioni nel marketing territoriale e un indiscutibile caso di successo turistico ed economico. L’evento è organizzato dal maestro Francesco Verardi. Ospite della serata sarà il gruppo di musica etno-popolare calabrese “Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo”.
L’evento è organizzato, tra gli altri, da Musica Oltre le Barriere by Francesco Verardi, Edicolè Gianfranco Benvenuto e Giuseppe Pucci, in collaborazione con altre associazioni. Il gruppo musicale “Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo” si esibisce anche in contesti internazionali, quali Australia e prossimamente in Canada. I vari componenti, tanto amati dai fan calabresi, durante l’arco dell’anno sono impegnati professionalmente a insegnare l’organetto, la chitarra, il tamburino e altri strumenti popolari. Verardi dichiara che «l’idea nasce dalla voglia di far riscoprire le nostre tradizioni popolari; quindi strumenti popolari come l’organetto, la chitarra battente e soprattutto il ballo, appunto la “Taranta”. Nel corso dell’esibizione sono si potranno gustare prodotti locali all’interno di stand enogastronomici: vino Stragiola, la “Bufavella”, la birra, le delizie di Calabria, i Salumi Madeo e Turano. Nel corso della manifestazione è prevista l’esposizione di auto e moto. Per i promotori l’auspicio è che la manifestazione possa essere organizzata negli anni a venire, con il contributo fattivo delle istituzioni (Comune, Provincia e Regione). Secondo la leggenda la tarantola con il suo morso provocherebbe crisi isteriche. La tradizione popolare ritiene che alcuni musicanti fossero in grado, con la musica, di guarire o almeno lenire lo stato di “pizzicata”. Attraverso una suonata, che poteva durare anche giorni, cercavano di trovare la combinazione di vibrazioni con le note dei loro strumenti. Venivano utilizzati diversi strumenti, in particolare il tamburello. Ancora oggi sono diffuse espressioni scherzose o di rimprovero del tipo “Ti ha morso la tarantola?” rivolte soprattutto a bambini vivaci o persone particolarmente irrequiete.