Si intitola Preti secondo i Padri. Provocazione dalla lettura di alcuni testi patristici, l’ultimo lavoro di don Giuseppe De Simone, professore straordinario presso l’Istituto Teologico Calabro «S. Pio X» di Catanzaro, pubblicato presso la collana «Oi christianoi-Nuovi Studi sul cristianesimo nella storia» diretta da Sergio Tanzarella.

Il lavoro si apre con la prefazione di Vittorino Grossi e raccoglie saggi su cinque scritti del periodo patristico: la Lettera ai Corinti di Clemente Romano, A Donato di Cipriano, il De sacerdotio di Giovanni Crisostomo, il De officiis di Ambrogio, la Regula Patsoralis di Gregorio Magno. La tesi posta al centro del lavoro è il compito di guida pastorale letto alla luce degli scritti dei Padri della Chiesa, quest’ultimi indicati come «singolari maestri e testimoni dei responsabili delle nostre comunità cristiane».

L’opera si rivolge sia al clero, ma anche ad un pubblico di lettori che intenda approfondire gli scambi, i contatti, tra la Chiesa delle origine e i suoi pastori proprio in un momento, come sottolinea l’autore stesso, in cui è in «atto una vera riscoperta dei Padri della Chiesa, sia nel campo teologico sia nella vita ecclesiale». Seguire infatti la «Tradizione viva dei Padri non significa aggrapparsi al passato come tale, ma aderire con senso di sicurezza e di libertà di slancio alla linea della fede, mantenendo un orientamento costante verso il fondamento: ciò che è essenziale, ciò che dura e non cambia». Per questo alla fine della sua ricerca, che apre però una profonda riflessione e getta le basi per un proficuo dibattito sulla Tradizione della Chiesa intesa non come «un masso monolitico, immobile», ma «come organismo pluriforme e pulsante di vita», don De Simone conclude che vale la pena per i sacerdoti e per chi interessato ad accostarsi alle origini di questo cammino mettersi «alla Scuola di questi padri  e maestri della fede». 

 

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