Antoniotti e Stamile sulla genesi della Tari: chi più consuma più paga
La Tassa sui rifiuti (Tari), la nuova imposta comunale istituita dal Governo Renzi con legge di stabilità 2014, da quest’anno si paga a consumo. Chi più produce spazzatura, più paga. Un parametro, questo, che inciderà in modo determinante sugli importi che dovranno essere pagati dalle utenze. Da qui gli aumenti in bolletta che diverse famiglie rossanesi stanno constatando nel ricevere gli avvisi di pagamento.
Per abbattere gli importi di questa tariffa, nel prossimo futuro, l’unico metodo è applicare in modo costante la raccolta differenziata. Il tributo, infatti, ad oggi va a coprire interamente i costi del servizio ed i costi della tariffa regionale. A fronte degli aumenti della tassa rifiuti, comunque studiati per non essere un salasso per famiglie ed imprese, abbiamo dato un taglio netto alla Tasi, che non si pagherà, mantenendo l’esonero dell’imposta sulla prima casa.
Sono il Sindaco Giuseppe Antoniotti e l’assessore al Bilancio, Sergio Stamile, a precisare rispetto alle misure finanziarie adottate dal Comune a fronte delle innumerevoli tasse, tra quelle già esistenti e le nuove introdotte, imposte dal Governo centrale.
Ho avuto modo – dichiara il Primo cittadino – in questi giorni di confrontarmi con numerosi cittadini riguardo alle nuove imposte introdotte dalla legge di stabilità varata dal Governo Renzi. Una giungla di sigle, spesso indecifrabili e mutevoli, che da un lato disorientano gli utenti e che dall’altro continuano imperterrite a tartassare la gente. Ovviamente questa Amministrazione comunale, seguendo una logica di rigore e buonsenso – ribadisce nuovamente Antoniotti – ha cercato in tutti i modi di alleggerire il peso fiscale sulle famiglie rossanesi. Pur tra qualche critica isolata, maliziosa e fuori luogo innescata da chi dovrebbe ravvedersi piuttosto che continuare a garantire il proprio sostegno alla politica della “grande illusione” del Governo Renzi, che finora non ha fatto nulla per alleviare gli effetti della crisi, nello studio delle aliquote e nell’adozione delle tasse comunali, abbiamo agito con serietà e nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle classi meno abbienti. Tant’è che in alcuni casi, come quello della Tasi, abbiamo portato all’esonero stesso dell’imposta. Riguardo alla tassa sui rifiuti, sono convinto – scandisce il Sindaco – che attraverso il nuovo progetto per la raccolta rifiuti, che sta iniziando a dare riscontri entusiasmanti sulla differenziata, riusciremo, già dal prossimo anno, ad abbattere le aliquote.
La nuova normativa che disciplina per l’appunto la Tari – precisa l’Assessore al Bilancio – impone di utilizzare come parametro sia la metratura dell’immobile sia il numero dei componenti del nucleo familiare; mentre per le attività commerciali sono valutate anche le capacità del servizio esercitato. Quest’ultimo parametro incide in modo rilevante e pertanto, rispetto alla Tarsu, i nuclei familiari con uno o due componenti avranno rispettivamente un risparmio del 20-30 percento o nessun aumento. Per le famiglie con tre componenti si prevede, invece, un aumento graduale da un minimo del 20-30 percento fino ad importi anche considerevoli per i nuclei composti da 5 o 6 componenti. Ovviamente tale cambiamento è dovuto al fatto che il principio di base voluto dall’unione europea e recepito dall’ordinamento italiano è quello chi più inquina più paga e tale normativa è stata imposta dal Governo ai comuni. Purtroppo – conclude Stamile – il margine di gestione per le singole municipalità è stato molto ristretto se non proprio inesistente e pertanto non è stato possibile intervenire nelle situazioni dove il tributo risulta maggiorato.