Nella serata di sabato scorso, una vasta platea di gente ha partecipato alla manifestazione “Inc…to Nero” svoltasi nella centralissima piazza Bernardino Lefosse, allo Scalo di Rossano, per gridare ad alta voce la rabbia di quanti non accettano più l’abbandono e la desertificazione del territorio della Jonio cosentino. Saverio Forciniti, nell’illustrare la nascita e gli obiettivi del movimento spontaneo “La Frusta”, ha rimarcato la necessità della fusione tra i due comuni limitrofi di Corigliano e Rossano, così da rilanciare il territorio e riportare i servizi pubblici espropriati.
Giuseppe Tagliaferro si è soffermato sulle varie spoliazioni attuate e su quelle in corso: dalla sanità rimasta inefficiente e arretrata, dalla giustizia inefficiente dovuta al caos creato con la chiusura del Tribunale di Rossano accorpato a quello di Castrovillari, dove si lavoro per un 75% di pratiche del comprensorio dello Jonio rispetto al 25% del Pollino-Alto jonio. Non sono mancati accenni alla famigerata Strada statale 106 jonica-E90 che necessita di interventi urgenti per la messa in sicurezza degli attuali tratti viari. Non solo, ma molti servizi fondamentali che lo Stato dovrebbe assicurare vengono sistematicamente smantellati a tutto danno del territorio, e allontana i cittadini dalla politica. Giovanni Petrelli si è soffermato sulla necessità di rilanciare l’importante comprato agricolo della Sibaritide, capace di creare opportunità di lavoro e di sviluppo socio-economico. Francesco Filareto, ha ricordato la storia di un territorio mortificato, che abbisogna di riprendersi il suo giusto ruolo guida e di rilanciare l’Area urbana quale motore dello sviluppo, in attesa della fusione. Giuseppe Zumpano ha lanciato strali contro una politica inetta e incapace di assicurare il necessario sviluppo alla sua terra. Dal palco è emersa la proposta di riportare a Rossano o Corigliano l’Azienda sanitaria decentrata; realizzare, in attesa che venga davvero costruito il nuovo ospedale della Sibaritide, gli “ospedali riuniti”, che accomunino tutti i presidi presenti sullo Jonio.
Pietro Gaccione