LETTERA APERTA AL SIGNOR SINDACO di ROSSANO
Credo che, quanti occupino posti di responsabilità o di rappresentanza in qualsiasi istituzione debbano agire sempre nel rispetto della dignità degli appartenenti e della verità, altrimenti, si può scatenare nell’interlocutore sfiducia e ribellione.
L’impiegato comunale al camposanto, a seguito della morte di mia moglie, m’illustra il rigoroso criterio cronologico, a decesso documentato, stabilito dalle autorità comunali per accogliere il morto e assegnare la nicchia. Mi espone, su disegno, la zona e la disponibilità dei loculi.
Mi spiega che la Giunta Comunale decreta, ogni volta, l’impiego degli stessi, facendomi vedere copia dell’ultima delibera, che io non ho letto. Pochissimi i loculi, per la verità, anche se molti altri erano già pronti e finiti, ma privi ancora della delibera della Giunta. Mi è stato assegnato il numero trentadue, in ordine inverso al senso cronologico, essendo già occupati gli altri. Recatomi sul posto e costatato che in seconda fila il numero venti era libero, ho manifestato di preferirlo. ”Non è possibile, mi ha risposto il preposto, perché, facendo un’eccezione, assieme al diciannove, sono stati assegnati a una coppia di coniugi provenienti da altro comune. La moglie già trasferita e sistemata al loculo diciannove, il cadavere del marito sarebbe dovuto giungere entro pochi giorni”. Ancora oggi, riscontro, che è libero.
Il documento che stabiliva il criterio cronologico per l’assegnazione dei loculi, assieme alle delibere di Giunta per l’impiego degli stessi, li ho chiesti la prima volta il venticinque luglio, una seconda, protocollando la domanda, il nove di settembre u.s.. Ma ancora oggi non li ho avuti.
Ai concittadini dico: E’ sufficiente guardare la sola ”Batteria sedici “, che si trova sulla sinistra appena si entra dal cancello della parte inferiore del cimitero, per notare come, solo per alcune categorie di cittadini, ci si ricorda di rispettare il “rigoroso ordine cronologico” sull’assegnazione dei loculi. Si possono riscontrare nicchie vuote, aggiudicate e non ancora occupate; l’impiego dei loculi del piano superiore senza coprire tutti quelli del piano terra. Sarebbe giusto e bella cosa se il criterio citato fosse tenuto in considerazione per tutti.
Al momento della tumulazione i miei familiari riscontrano che il loculo trentuno, quello a fianco della nostra defunta, non era stato occupato. Pensano di comprarlo, per un futuro che potrebbe essere anche prossimo, data l’età e contro il parere del destinatario. Non è possibile, ha risposto l’incaricato del cimitero, dovete recarvi in Ufficio per essere autorizzato oppure chiederlo al Dirigente del cimitero. ”Loro tutto possono, ha aggiunto”. Recatomi in Municipio, chiedo del Sindaco. L’usciere, invece, mi porta dal Capo di Gabinetto. Questi, con molta cortesia, mi riferisce che il Sindaco è occupato. Conosciuto l’argomento mi risponde di occuparsene di persona. S’impegna di comunicarmi entro il giorno successivo quanto deciso e della possibilità, anche, di impegnare i loculi finiti e ancora non autorizzati all’impiego dalla Giunta. Si copia il documento di concessione della nicchia, sulla quale riporta i numeri di telefono di casa mia e del mio cellulare. Ho sentito, pure, l’architetto-dirigente cimiteriale, il quale mi conferma quanto detto dall’impiegato preposto, cioè che l’assegnazione avviene per ordine cronologico al decesso e che se ne assegni solo uno.
Da quanto mi riferiscono i paesani questo diniego è solo per alcuni, come lo scrivente. Altri, invece, riscontro, e tutti possono verificarlo, l’acquisto ha facoltà di procurarselo anche via posta elettronica non certificata. Certamente questo “mercato” sfugge al Sindaco, al Dirigente cimiteriale e al Capo di Gabinetto. Che cosa hanno esibito questi ultimi per scegliere, a differenza di altri, quanto desiderato? Lo scrivente, come altri concittadini, ha dovuto presentare il certificato di morte per avere il loculo e gli è stato negato l’acquisto di quello contiguo (il numero trentuno) della stessa batteria sedici.
Come, Signor Sindaco, si possa verificare tutto questo ha possibilità di spiegarlo solo Lei. Io conto di venirla a disturbare, nella speranza che mi riceva. Glielo anticipo e La prego consentirmi farmi annunciare dal suo usciere. Gradirei non imbattermi più col Suo Capo di Gabinetto. Nel corso della breve vita, che ancora penso mi rimanga, mi auguro di non incontrare più gli impiegati comunali sopra-menzionati.
Al Capo di Gabinetto, che parla e agisce per Suo conto, credo, non sia consentito, ed io non glielo permetto, di burlare i cittadini. Deve sapere che quando assume un impegno deve portarlo a termine, salvo che queste non siano le direttive ricevute. Quali interessi egli aveva, con falsa cortesia, a promettere di comunicarmi la risposta il giorno seguente, dopo essersi fatto copia del documento di acquisto loculo e annotarvi i miei numeri telefonici di casa e cellulare? Queste azioni non sono consentite a nessun personaggio del Comune. Potrei, anche, apprezzarle se gli indirizzi degli Amministratori fossero di verificare, prima di essere ricevutose, il cittadino compie tutti i suoi doveri verso la comunità, paga cioè tutte le tasse dovute. Il Capo di Gabinetto deve sapere che il sottoscritto paga con piacere quanto dovuto, sino all’ultimo centesimo. E’ probabile che egli soddisfi solo il cittadino dal titolo professionale o dalla quantità di piante di mandarini che possiede.
Io, Signor Sindaco, desidero essere cremato. Sono del principio che il poco terreno che ancora rimane, fosse utilizzato a ben altri fini per la collettività e poi sono convinto, da quanto leggo, che questo metodo è più salutare per i viventi e per la natura. Il Comune dovrebbe incoraggiare la cremazione, anche con un contributo economico, come fanno molti comune nel meridione.
Di questa mia pretesa di rispetto come cittadino, se esistesse, incaricherei l’Ufficio del difensore civico. Ritengo sia dovere del Sindaco, come Dirigente responsabile dell’azienda comunale di cui ogni cittadino, pagando le tasse dovute, diviene socio, far sì che tutti i collaboratori-dipendenti rispetti ogni azionista. Per comunicare i miei convincimenti, spero di recarmi in Municipio al mio rientro da una breve obbligata assenza.
Distinti saluti
Luigi Maccarrone