“I precari della Giustizia hanno lavorato per settanta ore a dicembre, con lo sblocco di parte delle risorse governative grazie all’intervento della Cgil, ma non sono stati ancora retribuiti. E non sono stati stanziati, nella legge di Stabilità, i sei milioni che avrebbero dovuto essere utilizzati per completare il loro perfezionamento nei primi due mesi del 2015, praticamente “scippati” dal governo”.
Così il segretario regionale Funzione pubblica Cgil Calabria, Alfredo Iorno, insieme al rappresentante regionale dei precari della giustizia, Antonio Caruso, e ai referenti degli uffici giudiziari di Catanzxaro, Vincenzo Brunello e Bruno Tripaldi, ha presentato nei giorni scorsi in Prefettura a Catanzaro un documento sostenuto dal coordinamento di tutti i precari della giustizia in regione. Obiettivo, muoversi insieme ai territori di tutta Italia per inserire nel decreto Milleproroghe del prossimo 29 dicembre le istanze e le problematiche di questi lavoratori che continuano a restare “nel limbo”. “Sono lavoratori in mobilità, amministrativi, “formati” dal governo per collaborare a smaltire le pratiche di tutti gli uffici giudiziari, tirocinanti, di fatto lavoratori a tutti gli effetti, che sono già stati espulsi dal mondo del lavoro e gravemente svantaggiati, senza reddito e a cui si continuano a sottrarre risorse” continua il segretario Fp Cgil. Questo il riepilogo della vicenda. La legge di stabilità 2014 avrebbe dovuto stanziare 15milioni di euro per il perfezionamento del tirocinio formativo svolto lo scorso anno negli uffici giudiziari. La seconda tranche di 7,5 milioni,ferma a lungo per un corto circuito istituzionale tra i ministeri dell’Economia e della Giustizia, è stata sbloccata, dopo lunghe battaglie sindacali, garantendo l’espletamento di sole 70 delle 230 ore previste. Per lo sblocco dei residui 6 milioni è necessario uno stanziamento nel decreto Milleproroghe che consenta il completamento delle ore di perfezionamento e che sposti il termine stabilito nella finanziaria 2014, ovvero dal 31 dicembre 2014 al 28 febbraio 2015. “Con questa previsione – afferma ancora Iorno – non si risolverebbe certamente il problema dei precari della giustizia, che da marzo saranno a casa. Per questo, a livello regionale e nazionale, la Funzione pubblica Cgil torna a chiedere all’esecutivo di utilizzare le risorse del Fondo unico di Giustizia per favorire la loro contrattualizzazione”.
Giacinto De Pasquale