Quando si vuol far passare una chiara e decisa denuncia di qualcosa che non funziona per speculazione politica evidentemente si è colto nel segno. Sulla questione del clochard deceduto giorni fa per assideramento abbiamo deciso di non tacere e di sottolineare come ci sia un’insufficienza strutturale nel sistema che dovrebbe gestire l’esclusione sociale.
C’è chi è convinto, evidentemente, che sia meglio elargire qualcosa ogni tanto a qualcuno in difficoltà piuttosto che avere un servizio costante e permanente in grado di fronteggiare il disagio e la povertà. Abbiamo più volte avuto modo di constatare che se non ci fossero Diocesi e reti di sostegno nessuno affronterebbe questi problemi nel nostro territorio, a meno che gli spot possano considerarsi azioni concrete.
Ci sono casi, che abbiamo segnalato in questi anni, di persone in grave difficoltà che riescono a sopperire alle situazioni di disagio solo grazie all’interessamento di privati cittadini o delle parrocchie, anche quando non è Natale. E’ singolare sapere che qualcuno chiede di rimboccarsi le maniche a chi le ha ha già rimboccate da un pezzo e si preoccupa di tamponare, nel quotidiano e con semplice abnegazione, le situazioni che si vengono a creare in un periodo come questo, foriero di crisi sociale ed economica. Così come è singolare sapere che le spese per il trasporto in Polonia della salma del povero senzatetto deceduto in stazione saranno sostenute per metà dalla Diocesi e per metà dalla famglia o, nel caso in cui non ne avessero la disponibilità, da una colletta. E rimaniamo convinti, per chiudere questa sterile polemica, che la solidarietà sia unica ed indivisibile per i rossanesi quanto per i migranti. Che invece di microazioni che lasciano il tempo che trovano bisogna ricorrere ad azioni strutturali e di lungo periodo, che lavorare sul centro storico per dare un tetto a quelle persone che non lo hanno, o come aiuto alle giovani coppie, o a quelle famiglie in difficoltà con mutui e affitti, sia la vera politica sociale, quella non di facciata.
Federazione Verdi Rossano