In occasione del Giorno della Memoria, dedicato alle vittime dell’Olocausto, mercoledì prossimo 28 gennaio i detenuti del circuito Alta sicurezza del carcere di Rossano offriranno, per il secondo anno consecutivo, uno spettacolo denso di emozioni realizzato con grande partecipazione e commozione.
Rinnovare ogni anno il ricordo, seppure rinnova il dolore, ci ricorda – a sua volta – il dovere di non dimenticare per rendere onore a chi, innocente, ha pagato con la vita per la propria identità, la propria storia, la propria cultura i propri valori.
Occorre non dimenticare e serve trasmettere memoria perché non si disperda quella aberrazione che – oggi come allora – è costituita da ogni forma di antisemitismo, di razzismo, di intolleranza, di xenofobia.
Basti ricordare – quasi in parallelo con la nostra civiltà – che con la Shoah non furono perseguitati soltanto gli ebrei ma anche zingari, serbi, testimoni di Geova, omosessuali, tedeschi oppositori del nazismo, partigiani e Resistenti di tutte le nazionalità, delinquenti abituali, slavi, malati di mente, disabili ed “asociali”, come, ad esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti.
E’ davvero interessante notare il parallelismo tra ieri e oggi ovvero come anche oggi dalle celle del carcere partano delle voci che vogliono raccontare quella terribile esperienza confrontandosi, senza filtri, con un pubblico vario e composto da gente delle varie componenti della società civile.
Tanti gli invitati: il sindaco di Rossano e l’assessore Stella Pizzuti; l’Arcivescovo che essendo fuori sede manderà un suo rappresentante, numerose scuole che invieranno le classi quinte; persone comuni e associazioni di volontariato.