Un pentito racconta d’un progettato omicidio. E dall’inchiesta antimafia emergono nuovi particolari sui contrasti col nonno del piccolo nipotino “Cocò”…
Sarebbe stato il capo supremo della ‘ndrina di Corigliano Calabro e una delle sole due teste in quella che viene descritta come una “diarchia” nella gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nell’intera Piana di Sibari.
Non solo. Già, perché Filippo Solimando all’occorrenza poteva diventare pure uno spietato killer e comporre un “gruppo di fuoco” con la missione di rispedire al Creatore persino vecchi “amici”.
LEGGI TUTTO