Resoconto presidio del 18 aprile 2015
I tirocinanti della Giustizia circa 2650 in tutta Italia, 700 solo in Calabria,Hanno manifestato ieri in Piazza San Giorgio a Reggio Calabria; e contemporaneamente in altre piazze del Paese: Milano (dove sono stati ricordati anche i caduti del 9 aprile), Napoli, Cagliari, Roma e Bologna. Pienamente inseriti negli organici degli uffici giudiziari di tutta Italia di fatto e da circa 5 anni ,sono in attesa di una stabilizzazione che non arriva.
Come ricorda la Funzione pubblica della Cgil, hanno affiancato a tutti gli effetti il personale interno, ma senza un contratto che rivendicano da più tempo e con forza. In Piazza San Giorgio a Reggio Calabria per questa ragione, erano presenti circa 400 precari provenienti da tutta la Calabria.
Nella stessa mattinata ed alla presenza del segretario generale FP-CGIL Calabria, Alfredo Iorno, una delegazione di tirocinanti accompagnati dal coordinatore regionale dell’Unione Precari Giustizia, Antonio Caruso ed assieme ai referenti territoriali è stata ricevuta dal capo gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale dott. Massimilla ed ancora, dalla Procura Generale di Reggio Calabria nella persona del Procuratore Generale Dott. Di Landro. Grande risonanza hanno avuto i presidi in tutte le piazze nazionali, tutti soddisfatti per la grande adesione, in attesa del prossimo appuntamento il 28 aprile, a Roma con una manifestazione nazionale. La richiesta è quella di dare piena applicazione all`istituzione dell’Ufficio per il processo, inserito nel Dl 90 del 2014, con un percorso ‘virtuoso’ che porti alla contrattualizzazione, chiudendo la fase del tirocinio formativo. La risposta
dovrebbe darla il ministro della Giustizia, Andrea Orlando che finora però – denuncia il sindacato – non ha dato segnali di apertura”. Il prossimo 1 Maggio i tirocinanti saranno espulsi dal sistema giustizia dopo 5 anni di servizio di supporto ad un personale di ruolo dimenticato da 20 anni,in attesa di una legittima riqualificazione. I lavoratori precari, chiedono il riconoscimento dei loro diritti.
Basta lavoro nero – Ora lavoro vero
Antonio Caruso