Non tutti sanno che dall’08/04/2014 è entrata in vigore la legge 7 aprile 2014, n. 56 (cd. Legge Del Rio) con la quale le province non vengono cancellate e abolite, come si vuol far credere, ma sono trasformate in “enti territoriali di area vasta”. La norma prevede che su trasporti, ambiente e mobilità ai predetti enti è affidata la semplice pianificazione, mentre continua ancora ad essere loro attribuita la gestione dell’edilizia scolastica e delle pari opportunità.
La vera novità riguarda la composizione degli organi dell’ente: il presidente sarà il sindaco del comune capoluogo; l’assemblea dei sindaci raggrupperà tutti i primi cittadini dell’area; il consiglio provinciale sarà formato da 10 a 16 membri (a seconda della popolazione), scelti tra i sindaci e i consiglieri comunali del territorio. Inoltre non sono previsti oneri per la partecipazione agli organi.
In questo nuovo assetto i rappresentanti comunali vengono ad acquisire un ruolo di primo piano nelle attività attribuite alle “nuove province”. Per questo si ritiene utile rilanciare la riflessione sull’importanza dell’istituzione nell’area della Sibaritide e del Pollino di un autonomo ente di area vasta, tanto più che questo tipo di enti non ha quasi più oneri a carico del bilancio dello Stato.
E’ forse arrivato il momento di rispolverare il vecchio progetto di legge Mundo per l’istituzione della Provincia della Sibaritide e del Pollino che, concepito nella vigenza di un altro quadro normativo, presentava tutte le caratteristiche previste dal Dl 142/90: popolazione, deliberazione di adesione dei Comuni, parere favorevole della Regione Calabria e il consenso dell’intero territorio Sibari Pollino.
Tali condizioni, unite ad una sempre più sentita esigenza di rispondere alle specifiche necessità di una vasta area geografica che abbraccia circa trentadue comuni della Sibaritide e del Pollino, sono più che mai attuali.
A tale proposito è infatti utile rammentare che l’attuale provincia di Cosenza abbraccia un territorio di 6 709 km² ed è la più estesa provincia calabrese, la quinta provincia in Italia per estensione. I comuni dell’area ionica della provincia cosentina costituiscono quasi un terzo del totale eppure non hanno mai ricevuto adeguata attenzione dall’amministrazione provinciale cosentina e permangono irrisolte molte delle problematiche relative ai trasposti, all’ambiente e alla mobilità, allo sviluppo e al turismo. Sulle problematiche e delle legittime aspirazioni di questa area geografica e culturale non mi dilungo oltre rinviando a quanto già scritto nei due volumi “Per Sibari Provincia”.
Anche sotto il profilo, culturale, storico e archeologico viene quindi da domandarsi quando i tesori delle colonie ioniche della magna Grecia potranno essere finalmente valorizzati affrancandosi dall’amministrazione della città dei Bruzi e dei Romani.
E’ ora di rispolverare l’antico splendore della Sibaritide rilanciando, anche attraverso un potenziamento delle infrastrutture e dei trasporti, il turismo, lo sviluppo e conseguentemente il lavoro nell’intera area. Tale rilancio passa anche attraverso l’istituzione di un ente che possa rispondere alle problematiche specifiche dell’area ionica.
Corigliano 20.05.15 Prof. Armando Benvenuto