In variegate dissertazioni pubbliche ci siamo reiteratamente occupati della incresciosa vicenda che, da tre anni, investe tristemente i nostri militari Latorre e Girone. In una nota stampa, divulgata il 05 Maggio u.s., apprendiamo che il governo Renzi, dopo un anno di vani tentativi diplomatici con l’India, getta la spugna e decide di riportare il caso davanti ad un Tribunale internazionale.
Sostanzialmente, il governo perseguirà la via dell’arbitrato internazionale nel quale si stabilirà il luogo in cui saranno processati i due fucilieri di Marina.
Orbene, entrando nel merito della questione, occorre capire bene quale tipologia di arbitrato il governo italiano vorrà perseguire poiché due sono le alternative al caso e cioè l’arbitrato classico e quello obbligatorio previsto dalla Convenzione del Mare rivolto al Tribunale internazionale del diritto del mare con sede ad Amburgo.
Ebbene, per quanto concerne la prima ipotesi la procedura risulta lunga e farraginosa poiché, come presupposto essenziale, vi deve essere il consenso di adesione dell’India sia all’arbitrato che al suo regolare funzionamento.
La seconda ipotesi, invece, risulterebbe più semplice e meno complicata atteso che il ricorso viene rivolto direttamente al Tribunale internazionale del diritto del mare il quale, agendo anche in contumacia, potrà decidere di trasferire temporaneamente i due militari in un terzo paese.
Alla luce di quanto sopra profuso, a tal uopo, una serie di domande sorgono spontanee: come mai il governo Renzi ha deciso di perseguire la strada dell’arbitrato? Come mai questo governo non ha perseverato la via diplomatica? Come mai questo governo non ha formalizzato preventivamente e tempestivamente tale decisione alle sedi istituzionali preposte?
La risposta a tali quesiti è la seguente: il governo Renzi, in questa triste vicenda, non ha avuto la capacità di intraprendere i dovuti negoziati e, soprattutto, la cura e l’indirizzo della questione a livello legale. Questo governo, come quelli precedenti, ha dimostrato la sua impotenza in campo internazionale.
In tre anni, quindi, abbiamo assistito solo a uno squallido scenario da melina giudiziaria poiché il caso, se pur complesso nella sua formazione, poteva essere gestito in altro modo. Ma che fine ha fatto quella tanto decantata super potenza italiana da G8? In quali abissi è stato soffocato il grande orgoglio d’appartenenza alla Nazione e l’adulazione verso il popolo italiano?
L’Italia, in questo periodo storico, ha un impellente bisogno di essere rifondata dalle sue radici, dalle sue fondamenta. L’Italia ha un impellente bisogno di veri statisti e di una forte rappresentatività in campo internazionale. L’Italia e gli italiani, sicuramente, non meritano di essere rappresentati, in Patria e all’estero, da sterili e falsi profeti della politica.
Forza Italia Giovani Rossano
– Dott. Antonio Stasi –