Ricordando Soverato o rivedendo Genova abbiamo sempre sperato, nonostante le tante denunce fatte, di non dover vivere questa esperienza. Invece mercoledì scorso è toccato a Rossano e Corigliano vivere la tragica esperienza delle ” Bombe d’acqua”, dovute ai cambiamenti climatici, fenomeni meteorologici estremi che amplificano i danni. Come Ecologisti Democratici Calabresi, nella consapevolezza che i cambiamenti climatici ci obbligano a guardare il territorio in maniera diversa, ancora una volta con radicale e assoluta fermezza denunciamo la mancanza di prevenzione,

protezione, tutela e sicurezza del territorio. Il suolo è una risorsa ambientale non riproducibile, la cui trasformazione produce effetti permanenti. Trasformazione che se fatta con l’incuria, l’ignavia, il disprezzo che si ha del territorio porta alla situazione attuale, non più tollerabile, alla elevata criticità idrogeologica, ossia al rischio di alluvioni e frane. Alluvioni e frane che sono effetto dei fenomeni meteorologici estremi ma sono causate dall’assenza di un’adeguata pianificazione e gestione del territorio, dalla cementificazione selvaggia, dalle urbanizzazioni non necessarie e/o abusive frutto dell’illegalità diffusa. Tutto quello che viene tolto alla natura, questa prima o poi se lo riprende con gli interessi. A questo punto piangersi addosso non serve a nulla, occorre avere grande consapevolezza del rischio al quale si è sottoposti e fare una grande opera di messa in sicurezza e prevenzione e manutenzione del territorio anche attraverso una buona pianificazione urbanistica. Bisogna chiudere con la pagina vergognosa del dissesto idrogeologico, non inseguire le emergenze ma investendo in sicurezza, manutenzione, pianificazione territoriale e difesa del suolo. A Rossano e Corigliano il problema non è solo l’abusivismo, al quale come ha detto giustamente il Ministro Galletti, bisogna dire basta, ma anche il Programma di Fabbricazione prima e poi il Piano Regolatore (augurandoci che il redigendo PSAC vada nella direzione giusta) delle grandi espansioni, dalle inutili e dannose lottizzazioni fatte per assecondare costruttori e proprietari terrieri che hanno consumato e reso impermeabile migliaia di ettari di terreno, anche attraverso discutibili sbancamenti di intere colline, e senza porsi minimamente il problema di cosa questi interventi comportassero per il territorio a valle. Se i torrenti dove vengono immesse le acque piovane, sempre più voluminose, siano in grado di contenerle. Se lo sbancamento di intere colline, lasciate poi nude, possano riversare, in caso di eventi eccezionali tonnellate di fango per le strade. Tutto questo a Rossano e Corigliano è stato consentito anche da parte di chi, oggi, si improvvisa ecologista, mentre prima è stato in tutte altre faccende affaccendato, o di chi oggi parla, propone soluzioni e magari ha anche girato per le zone più colpite dal tragico evento, portando solidarietà, mentre nel passato ha ricoperto ruoli ed avuto importanti responsabilità amministrative. Sull’argomento è intervenuta anche Chiara Braga, responsabile Ambiente del PD, che ha così commentato “Danni come quelli che si sono avuti a Rossano e Corigliano ricadono drammaticamente sempre più sulla sicurezza dei cittadini e  comportano costi sempre più elevati e difficilmente sostenibili sia per i privati sia per il pubblico. Ecco perché occorre invertire la logica con cui si opera, investendo prioritariamente in prevenzione, come sta facendo il Governo con l’operato della struttura di missione dedicata Italia Sicura, operando scelte ambientalmente responsabili di pianificazione e uso del suolo, rafforzando gli strumenti di prevenzione e riduzione dei rischi. Il PD, grazie anche alla presenza dell’Associazione degli Ecologisti Democratici, lavora a tutti i livelli, perché questa consapevolezza sia sempre più patrimonio diffuso dei cittadini e insieme principio guida di chi oggi ha la responsabilità di governare i territori” Ecodem Calabria Chiara Braga, Enzo Reda, Francesco Madeo.

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