Di certo, però, le grandi manovre per le prossime elezioni amministrative, sono già iniziate. I telefoni delle segreterie sono già bollenti da settimane con l’obiettivo di individuare uomini e liste da presentare alla città.
Centrodestra e centrosinistra, quindi, stanno affilando le “armi”. Qualcuno ha già mosso qualche passo avanti. Si tratta dell’aennino di Fdi, Ernesto Rapani e di Tonino Caracciolo, non si sa bene se appoggiato dall’intero fronte del centrosinistra, oppure solo da una parte – autonoma – di esso. I soliti ben informati riferiscono che potrebbe trattarsi di una lotta a due con il socialista Leonardo Trento, che in quest’ultimo lustro ha indossato i galloni da capo dell’opposizione. Qualche volta serratamente, altre in modo blando. Tra i due “litiganti”, però, le infinite correnti e truppe cammellate del Pd, sicuramente non rimarranno a guardare e dovranno decidere il da farsi, possibilmente – per l’esclusivo bene della città – evitando il teatrino delle beghe intestine. Il quarto “incomodo”, poi, potrebbe essere il giovane movimentista Flavio Stasi mentre si attendono ancora i nodi da sciogliere in seno al Movimento Cinque Stelle ed al centrodestra, considerando anche nuove, eventuali, auspicabili (per il gioco della democrazia), sorprese.
Ed è proprio quanto sta accadendo fra le fila del centrodestra, ed in particolar modo nello zoccolo duro della destra rossanese, che sta tenendo banco all’interno di ampie fasce sociali.
Il sindaco Antoniotti, pur dichiarandosi leader di Fi e dell’area nel senso più ampio del termine, non ha ancora sciolto le riserve. Parte del partito, tuttavia, vorrebbe delle “novità”. Voglia di nuovo che starebbe emergendo da sondaggi – interni ed esterni, ma a stretto giro di simpatizzanti e dei grandi elettori – fra quello “zoccolo duro” che vuole puntare dritto dritto al bene comune della città ed all’unità di intenti. Che si stia prospettando, dunque, una reunion dopo la diaspora rapaniana? Proprio Rapani, magari con un ruolo di primissimo piano potrebbe incarnare la parabola del Figliol prodigo?
I grandi guru del centrodestra sono convinti di sì (anche perché probabilmente non ci sarebbe partita contro un centrosinistra frastagliato fra mille rivoli), così come sembrano essere sicuri di poter affidare, nell’eventualità, un profilo altissimo a Giuseppe Graziano. Nel malaugurato caso in cui dovesse decadere da consigliere regionale per il ricorso presentato da Gianluca Gallo, il generale sarebbe pronto a riscaldare i motori per presentarsi in prima fila? Di certo non mancherà il suo supporto a Forza Italia con una o più liste.
Il tutto mentre Giuseppe Antoniotti, pur avendo maturato onorevolmente sul campo i gradi da condottiero in cinque anni di difficilissima gestione, pare stia perdendo charme all’interno dell’agone politico che dovrebbe sostenerlo in caso di ricandidatura. Saranno, insomma, sei mesi densi, fitti di riunioni ed arte diplomatica che di certo non manca ad uno come Geppino Caputo, vero “deus ex machina” della destra rossanese.
Luca Latella
(da Il Quotidiano del Sud)