In variegate dissertazioni pubbliche ci siamo occupati insistentemente e reiteratamente dell’annosa questione che affligge il settore giustizia nel nostro territorio. Una problematica, oramai, tristemente nota a chi, quotidianamente, vive questo disagio portando silente sulle spalle il peso notevole di una croce lignea e ingiusta.
C’è chi, in questo marasma, ha deposto completamente le armi di una giusta guerra sociale capitolando definitivamente a discapito di chi ancora solitariamente e coraggiosamente combatte nella trincea tribunalizia.
Noi, certamente, non abbiamo mai gettato la spugna dal giorno in cui il nostro presidio di giustizia ha patito la più ingiusta e illegittima soppressione nella storia d’Italia.
Una riforma aberrante e ricolma di paradossi in funzione di una fantomatica e vergognosa spending review la quale non ha arrecato alcun risparmio di spesa in questi due anni. Infatti, nei piani alti, vi è il palese intento di aprire un’altra sede giudiziaria sulla scorta della carenza di aule e della notevole riduzione degli spazi nei corridoi e nelle cancellerie.
Orbene, alla luce di quanto esposto, ci rendiamo perfettamente conto che l’accorpamento ha soltanto mietuto più danni che vantaggi poiché nel Tribunale di Castrovillari regna il più totale caos. Difatti, non a caso, le udienze civili e penali vengono rinviate all’anno nuovo per via della mole di lavoro che i magistrati si trovano a dover affrontare con abnormi difficoltà. Inoltre, un’altra contingenza al quanto vergognosa concerne l’imposizione dei parcheggi a pagamento posti nell’atrio recintato del Tribunale. La giustizia, pertanto, non solo arreca scompigli e danni all’utenza per la sua disfunzione ma, per di più, costringe gli operatori del settore a dover pagare un servizio legittimamente dovuto.
Una serie di domande, a tal uopo, sorgono spontanee: come mai persiste questo accanimento nei confronti della nostra Città? Come mai aprire un nuovo presidio lasciando chiusa la struttura di Rossano addebitando ulteriori aggravi di spese ai danni dei cittadini? Perché imporre il pagamento dei parcheggi posti nell’atrio recintato del Tribunale?
La risposta a tali quesiti è semplice e diretta: questo accorpamento non ha fatto altro che precarizzare, in tutto e per tutto, un’intera generazione di giovani professionisti i quali si son visti svilire e sradicare un elemento essenziale di vita: la SPERANZA.
La realtà, per come descritta da certuni, è ben diversa giacché un presidio di giustizia non è un’azienda dove si rammostrano dati statistici irreali tesi a comprovare l’eccellente riuscita dell’accorpamento.
L’intento di questa fazione politica non è quello di fare demagogia gettando fumo negli occhi alla gente o fomentare odio nei confronti della Città di Castrovillari. Anzi, contrariamente, si cerca di mettere in risalto una seria problematica la quale, il più delle volte, viene dolosamente omessa e costantemente criptata.
La giustizia è un diritto inalienabile e, questa, nell’accorpamento ha subito una totale battuta d’arresto e con essa la mancata garanzia nei confronti dei cittadini i quali si son visti illegittimamente configurare il famigerato concetto di: “denegata giustizia”.
Antonio Stasi
Forza Italia Giovani Rossano