E’ ora di dire basta ! Non è sulla sempre citata “onda emotiva”  che scrivo queste riflessioni. Da tempo ( e non sono l’unico), tento , in vero con poco successo, di far comprendere come oggi ( ricordo : XXI° secolo) le gite scolastiche non abbiano più senso. I recenti drammatici fatti di adolescenti in gita che precipitano dalle finestre non sono altro che atti finali di una prassi-quella delle” gite scolastiche”, giunta ormai al capolinea, dunque, non più proponibile, svuotata da qualsiasi motivazione formativa.

Mi rendo perfettamente conto degli enormi interessi che la giostra gitaiola mette in moto. Per questo mi farò qualche altro amico tra le agenzie di viaggio , albergatori e venditori di paccottiglia, ma è tempo di guardare in faccia la realtà.
Di valenze formative, ne avevano tante le agognate gite scolastiche ! Ma in un’altra Era, quando tra i banchi di scuola c’era il sottoscritto che al massimo della goduria si era spinto fino Cosenza. Un “povero” adolescente degli anni  50- 60 al solo sentire nominare Roma, Firenze, Palermo, Milano, Venezia, andava in brodo di giuggiole.
Chiedi oggi ad un undicenne perché si è assentato per parecchi giorni ( domanda retorica ..perchè in pieno inverno  sembra  Carlo Conti ) ti guarda sbalordito e con nonchalance  ti dice che è andato a Courmayer o sulle Dolomiti per la “settimana bianca”, se non , tanto per gradire, ha fatto un giretto tra Olanda e Inghilterra, e qualcuno discetta ancora di musei e chiese ;  in questa società liquida ramingare per le nostre città ,all’adolescente tecnologizzato, non gliene può fregar di meno.….ma stiamo scherzando ?
Si è vero il taglio è alquanto frou- frou , a mò di sfottò, ma penso di aver reso l’idea.
E adesso, forza colleghi controbattete e copritemi di….. motivazioni formative tipo : socializzazione ( ma facebook  non basta e avanza.?.), senso di autonomia ( te la raccomando….come se già ne avessero poca..), vivere relazioni, amore per la bellezza e la cultura ( ne sanno qualcosa i còlti messaggi sui monumenti., e poi il mondo ce l’hanno in tasca ),  e compagnia cantando..
Perché allora  la pratica continua ? Beh bisogna anche dire che , al momento delle programmazioni e delle scelte delle mete,  ancora qualcuno non ha ben chiaro che sono gli alunni che vanno in gita, i docenti sono solo accompagnatori e, dunque,a meno che non siate votati al martirio con sani principi di masochismo…vi prego arrendetevi! Non sempre lo” stellone” è dalla nostra parte, chiedetelo a ai  colleghi che accompagnavano gli sventurati ragazzi….adesso son cavoli amari |
                                Aldo Lucisano