Basta teatrini. Auspichiamo l’ospedale unico. In caso contrario la Regione garantisca un super “spoke” Corigliano-Rossano
A proposito di quei balletti indecenti che coinvolgono i reparti dei due nostri ospedali “cittadini”, il “Compagna” ed il “Giannettasio”, vorremmo dire la nostra, ma per gradi.
Premesso che ci vorrebbe un antiemetico per riuscire a leggere, qua e la, polemiche, critiche, discussioni che scaturiscono proprio da chi questo balletto l’ha avviato, ci viene subito da pensare ad un antico proverbio: “Abbiamo perso gli occhi e continuiamo a curare ciglia?”
A tutti quelli che hanno la memoria corta, per un attimo vorremmo rammentare l’evolversi della sanità in questi ultimi anni grazie ad un mucchio selvaggio bipartisan. Basti pensare che la legge prevede 4 posti letto ogni 100 abitanti mentre quest’area ne conta a malapena meno di uno, lo 0,6 per l’esattezza. Cioè mezzo posto letto ogni 100!
A chi ha la memoria corta poniamo domanda, ma anche la risposta: Chi ha soppresso le Asl tramutandole in carrozzoni politicizzati provinciali? Un inciucio raccapricciante di tutti i colori, ma partorito dal centrosinistra governato da Loiero.
Chi ha sospeso la realizzazione del centro Dea? L’ex sindaco Filareto.
Chi ha sfasciato definitivamente la sanità in quest’area, chiudendo gli ospedali di confine? L’ex presidente della Regione Scopelliti, con l’avallo dei suoi luogotenenti ascaroidi locali.
Chi ha iniziato il valzer dei reparti nel 2012 come se fosse una partita a tressette? Il centrodestra locale e regionale a fare da croupier.
Detto questo vorremmo chiedere al commissario regionale alla Sanità Scura, al sindaco di Corigliano ed a quello che governa Rossano ancora per poco: ma questo benedetto ospedale della Sibaritide si farà, oppure saremo capaci di farcelo scippare? Se la risposta è o sarà affermativa, perché il commissario alla Sanità continua a volerci somministrare continui e deleteri traslochi di reparti? Se lo è per davvero, è inutile continuare a duellare come due cani ad un osso che non c’è, perché è ora di stoppare tutte le polemiche, frenare i facili e populisti entusiasmi, sgasarsi un attimo, attraversare il Cino (auspichiamo con noi alla guida), prendere a braccetto il sindaco di Corigliano e abbracciare la causa. Lottare insieme, insomma, per far fronte comune nel migliorare la qualità della vita dei cittadini, soprattutto in previsione della tanto discussa fusione dei Comuni di Corigliano e Rossano.
È inutile dire che saremo più forti sotto tutti i punti di vista così come è doveroso invitare i saccenti autoaccreditanti a non continuare nel raccontare baggianate preconfezionate alla gente insieme a quei politicanti che si dicono contrari, solo perché personalissimamente l’operazione non gli conviene.
Insomma, uniti crediamo si possa tutto, compreso salvaguardare e costruire un nuovo ospedale.
Se, invece, la risposta sarà negativa, ecco spiegata la linea del commissario trasfocatore. A quel punto le due amministrazioni – bando alla ciance – dovranno sedersi al tavolo con la Regione per la realizzazione di un progetto che miri alla specializzazione dei due nosocomi (spoke) in base al ruolo che dovranno svolgere, allocando questa volta sì, con cognizione di causa, quei reparti più utili all’uno o all’altro solo ed esclusivamente per offrire un servizio sanitario migliore alla popolazione.
Ernesto Rapani
Dirigente nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale