In vista delle prossime elezioni amministrative, dopo aver sentito un folto gruppo di ex dirigenti e candidati della lista MPA, ritengo doveroso porre alcune riflessioni. La coalizione del Centro Destra, nel 2011, si presenta con 5 liste: PDL, UDC, MPA, Lista Scopelliti ed Alleanza Rossanese. PDL e UDC, nel momento dell’alleanza, sono due partiti che, a livello nazionale, sono su posizioni diverse; l’UDC, infatti, è all’opposizione del Governo nazionale, espressione di PDL e Lega.

Le due liste civiche, Lista Scopelliti ed Alleanza Rossanese, non rappresentavano soggetti politici autonomi, nati da processi politici locali, bensì liste satellite del PDL rossanese. La coalizione del Centro Destra, quindi, può essere riassunta come un contenitore con tre attori politici reali: PDL, UDC ed MPA. L’MPA fu la prima forza politica a sostenere il progetto politico che ha portato alla fragorosa vittoria della coalizione di centro destra nel 2011,partecipando attivamente alla stesura del programma, conducendo una campagna elettorale senza la presenza di leader nazionali, priva di opinion maker e con una lista con età media sotto i 40 anni. Purtroppo, per una manciata di voti, alla lista dell’MPA non venne assegnato il seggio. Ma un’analisi elettorale non può prescindere dal fatto che la lista ottenne circa 800 voti superando, alla prima esperienza, forze politiche consolidate nella città, attestandosi al 3,48%. Penso che dopo cinque anni un’analisi politica programmatica della giunta Antoniotti non possa prescindere da una riflessione interna a quelle stesse forze che nel 2011 l’hanno sostenuto, consegnando alla coalizione di centro destra il miglior risultato elettorale conseguito nella storia amministrativa della città a seguito dell’introduzione del sistema elettorale, che prevede l’elezione diretta del sindaco, introdotto dalla L. 25/03/1993 n°81. Il centro destra rossanese, da sempre esempio per l’intera regione, non merita di essere relegato ai margini della scena politica. Le divisioni laceranti, le prese di posizione, nonché, le fughe in avanti, non contribuiscono ad un clima sereno proiettato verso l’attuazione di politiche tese allo sviluppo di un territorio, agli interessi ed al benessere generale dell’intera popolazione in un contesto locale già martoriato dagli scippi subiti nel passato recente. Rossano non può subire supinamente il teatrino di una classe politica miope e poco attenta alle vere esigenze della sua popolazione né, tanto meno, essere vittima di logiche politiche clientelari sullo stile di una classe politica vecchia e becera. La dinamica del “piacere” elettorale deve essere archiviata lasciando spazio alle speranze ed ai sogni di tanti giovani che sempre più spesso guardano Rossano non come città dove investire e realizzare i propri talenti, bensì come meta per le vacanze in cui gli unici legami sono quelli degli affetti. Il dibattito politico deve andare oltre: deve, necessariamente, guardare ad un percorso d’integrazione e non di divisione; le ambizioni personali devono lasciare il passo al bene collettivo. Rossano ha bisogno di un nuovo progetto politico in grado di proiettare la città oltre la città, che non si limiti ad amministrare ma a governare; Rossano ha bisogno di un sindaco che crei politiche del futuro e non del presente. Dopo aver sentito i protagonisti principali del progetto elettorale della lista MPA, e tanti giovani con i quali condividiamo percorsi professionali e culturali penso sia doveroso mettere in campo energie nuove al servizio della città. Da tempo stiamo lavorando insieme con molti amici a un progetto civico in grado di posizionarsi sulla scena elettorale in modo proprio. La nostra proposta guarda in direzione di una coalizione estesa ed aperta in grado di andare oltre i partiti e che riesca ad aprirsi alla società civile, attirando energie nuove. È giunto il tempo della speranza e delle idee, di uomini e donne in grado di assurgere a ragionamenti politici tesi al miglioramento del territorio sacrificando ambizioni e carriere personali. Giovanni Lefosse.