In variegate occasioni ci siamo occupati di trattare pubblicamente la cruenta tematica del terrorismo che, dirompente e quotidianamente, lede la sfera della nostra incolumità. I tragici fatti di Parigi, accaduti nella serata di ieri, hanno scosso l’opinione pubblica di quel paese e non solo. La questione terrorismo, oramai, è una contingenza sempre più reale la quale strisciante giunge dritta a noi sfondando ogni muro di stabilità.
La libertà di circolazione, la libertà di pensiero, la sicurezza e la libertà di vivere sono state messe al bando da un gruppo di disadattati della società i quali, in nome di una guerra giusta, reprimono diritti fondamentali conquistati dopo anni e anni di lotte sociali.
Il terrorismo, perciò, è una vera e propria minaccia pulsante che, con una freddezza disarmante, uccide uomini e donne senza pietà alcuna. Il nostro vecchio continente, ricco di cultura, arte e storia, è diventato un continuo bersaglio del terrorismo. Ciò, sicuramente, è il risultato di determinati giochi laidi e beceri condotti e pilotati da una farsa democrazia stellata tesa a spargere instabilità a scapito della tanto decantata unione politica d’Europa.
La guerra del terrore ha sfrontatamente sferrato il proprio colpo contro le democrazie plutocratiche riuscendo a creare panico e precarietà sociale.
La democrazia non è gioco di potere, la democrazia non ha il ruolo di armare certuni popoli che, violando le regole di ogni paese, sferrano a piede libero attacchi frontali in nome di Allah. Democrazia, etimologicamente parlando, significa governo del popolo e, purtroppo, questo popolo ogni giorno vede svilito, depredato, deturpato e depauperato il proprio potere sovrano. Siamo schiavi di logiche irrazionali, siamo schiavi di dinamiche politiche paradossali. Siamo la democrazia delle apparenze.
Occorre capire, però, che se ieri nell’obiettivo del terrorismo c’era la Francia, domani nel mirino di costoro ci saremo sicuramente noi. Noi, stretti nella morsa dei falsi profeti, dei salvatori della Patria e dei buonisti di Corte. Noi, un popolo lasciato alla deriva, inerme e indifeso contro un nemico che affonda le radici nei nostri territori. Noi, popolo di Santi, poeti e navigatori abbandonati e sprovvisti di fronte a questo triste scenario. Il governo italiano sarà in grado di difendere la nostra incolumità?
Il governo italiano quando inizierà a far sentire il proprio peso specifico nelle sedi internazionali opportune? Infine, quando smetteranno certune fazioni politiche di vestire i panni dei falsi buonisti e abbandonare questa finta politica di integrazione?
Siamo in serio pericolo e il nostro popolo ha più che mai diritto di essere tutelato da questi vili soggetti i quali mettono a repentaglio non solo la sicurezza dell’Italia ma, soprattutto, dell’intera Europa.
Antonio Stasi
Coordinatore Forza Italia Giovani Rossano