Rifuggire la malapolitica e l’affarismo, e’ questo l’imperativo tanto solennemente proclamato quanto tristemente disatteso nella pratica di ogni giorno. All’indomani della disastrosa esperienza del Sindaco uscente, sonoramente sfiduciato dalla sua stessa dissolta maggioranza, comprensibile e’ lo sgomento di una Città che dopo anni di precarietà non riesce ancora a trovare la bussola.
Certo l’iper attivismo di questi giorni a suon di comunicati stampa non schiarisce l’orizzonte che anzi appare ancora buio e confuso, con gruppi, gruppuscoli e fazioni occupati a regolarsi i conti tra di loro piuttosto che pensare al futuro governo della Città che già si preannuncia a dir poco proibitivo per la mole dei problemi, vecchi e nuovi, rimasti irrisolti. Tutti a parole concordiamo che è urgente e necessario avviare una totale e completa inversione di rotta. Il modello dialettico bipolare degli schieramenti contrapposti,seppure fondato sulla logica della sana competizione tra idee e proposte diverse, e’ tuttavia entrato in crisi con l’affermazione delle famigerate prassi consociative (le note ammucchiate più o meno sotto banco) e trasformistiche a beneficio esclusivo del sempre eterno ceto politico parassitario e corrotto. L’idea per uscire da questa impasse è quella allora di ricorrere a strumenti di emergenza quale è quello di mettere da parte i radicalismi e tentare di dare vita ad alleanze larghe, con persone per bene e su ben definite e chiare piattaforme programmatiche incentrate su quattro – cinque punti. In primis la ripresa della mobilitazione per la riapertura del Tribunale anche con iniziative di certo impatto mediatico a livello nazionale (sit in sine die del nuovo Consiglio comunale e del Sindaco, insieme agli altri amministratori del territorio, con a capo il Presidente della Regione davanti ai palazzi del potere a Roma), a seguire, apertura di un tavolo permanente sulla sanità con rivendicazione a questo territorio di servizi quanto meno in linea con i LEA, la questione rifiuti, un serrato confronto con l’Enel per il recupero ovvero per altre ipotesi di utilizzo della Centrale (pregevole il progetto di solare termodinamico presentato dall’Ing. Stasi) radicale revisione, infine, dell’assetto organizzativo e funzionale dell’amministrazione locale si dà renderla snella ed efficiente per una realtà che ambisce a ritornare in auge. Per dare corpo a queste azioni non bastano le sole buone intenzioni ma occorre un autentico moto di orgoglio e una dote di maturità ad oggi purtroppo mai espressa dalla nostra Città. Se così non sarà si ritornerà al revival di un passato da dimenticare, con la riedizione di campagne elettorali trasformate in indecenti suk dove si dà e promette di tutto e di più pur di spolpare gli ultimi brandelli di quel poco che ci rimane.
Natale Graziano – coordinatore area ionica Movimento Italia del Meridione