Senza esclusione di colpi. Sembrerebbe il titolo di un film d’azione (potrebbe anche essere horror, però) ed invece si tratta “esclusivamente” di politica.
Dopo la conferenza stampa al vetriolo dell’ex sindaco Giuseppe Antoniotti, è attesissima stamattina quella dell’ex vice sindaco, Guglielmo Caputo. Non sappiamo cosa intenderà sottolineare il giovane Caputo, di certo replicherà ad Antoniotti a proposito della sua nomina in giunta, nelle vesti di vicesindaco, appunto, e di assessore al Turismo, fra le altre deleghe ricoperte.
Durante l’incontro con i media, Antoniotti aveva fatto ampiamente capire di aver mal digerito un Guglielmo Caputo “calato dall’alto”, praticamente “imposto”.
In effetti, a parte le ire di mezza Italia calamitate addosso ad Antoniotti perché il “caso” Rossano-Caputo jr nel frattempo era finito su tv e giornali nazionali, il rapporto fra i due non è sempre sembrato idilliaco, nonostante Antoniotti stesso sia cresciuto politicamente sotto l’ala protettiva di Caputo senior e da quest’ultimo voluto a capo della coalizione durante le amministrative 2011, poi vinte.
Insomma, domattina si attende fra le primissime battute di Guglielmo Caputo, la risposta ad Antoniotti su questo argomento e di certo anche su ripicche e dispetti che in queste ore altro non fanno che penalizzare il cittadino perché sembra inconcepibile che lo scontro politico possa ricadere, seppur per questioni banalissime come le luminarie natalizie, sui rossanesi.
Di cosa stiamo parlando? Di una lettera che Antoniotti ha inviato al Commissario prefettizio nella quale asserisce che “l’istallazione delle luminarie natalizie, sia nel Centro storico che allo Scalo di Rossano, risulta essere avvenuta senza che ciò fosse preceduto dall’assunzione dei necessari atti di indirizzo ad opera della Giunta e dei conseguenti provvedimenti amministrativi da parte dei competenti uffici. Analogamente, la successiva accensione delle predette luminarie – scrive ancora l’ex sindaco – (circostanza peraltro insolita nel mese di novembre, dal momento che si è sempre proceduto in tal senso a decorrere dai primi di dicembre), è privo di qualsivoglia presupposto formale autorizzativo”. Antoniotti, poi invita il Commissario prefettizio a verificare l’appropriato iter finanziario e ad attuare “un’opportuna verifica che accerti modalità operative e responsabilità”.
La lettera, in tutta onestà, sembra un’assunzione di colpe. Le domande sorgono spontanee: quindici giorni fa, chi era il sindaco di Rossano? Possibile che il primo cittadino non si sia accorto dei lavori lungo le principali arterie cittadine allo scalo e nel centro storico? Se non lui, chi ha autorizzato l’istallazione e l’accensione delle luminarie? Il suo vice? Se è stato lui, perché scrivere al Commissario? Perché farle spegnere e penalizzare, dunque, l’atmosfera natalizia della città?
Evitando di fornire interpretazioni, non resta che attendere le parole di Gugliemo Caputo questa mattina.
Luca Latella
dal “Quotidiano del Sud”