La questione morale in politica, in questo marasma economico – sociale, è diventata una mera scienza al servizio di laidi esecutori di sentenze promanate da stolidi arbitri faziosi. Assistiamo, perciò, a contingenze da ribrezzo, a politiche di quartiere e a soggetti che si ergono a tuttologi i quali, con disfattismo becero, puntano il dito contro talune fazioni partitiche.
Tale atmosfera, sicuramente, è sinonimo di un reale malcontento diffuso tra la gente giacché provocato, nel corso dei decenni, da una certa classe politica intenta a curare interessi particolareggiati a discapito di quelli generali.
La politica deve, pertanto, ritornare a occuparsi, nelle sedi deputate, delle problematiche che attanagliano questo nostro martoriato Territorio parlando di progetti e non di sterili soliloqui. Espungere, indi, quella politica improntata sul personalismo così da ritornare a stigmatizzare progetti concepiti, da concepire o lasciati incompiuti.
Il nostro Territorio, in questo totale disfacimento, ha patito e continua a patire uno smacco tremendo e vergognoso in ogni suo settore istituzionale: dal complessivo smantellamento della Sanità a un presidio di giustizia che non c’è, dalla questione trasporti su rotaia a quello su gomma per non elencare le tante criticità presenti che, certamente, avremmo modo di riesaminare in altre occasioni e contesti.
La politica ha l’onere di ascoltare e cogliere le istanze della gente. La politica è la massima espressione dell’entusiasmo di un popolo, la politica appartiene al popolo.
Il più grande obiettivo che la politica deve porsi è quello di far riappassionare il popolo ad essa. Concepire, per cui, la politica come una missione, fede, lealtà, coerenza e passione poiché questa non è uno strumento da utilizzare a proprio uso e consumo. La politica, quindi, dedita al bene comune tesa a dissipare, una volta per tutte, quel deplorevole interesse particolareggiato che ha scostato per anni occasioni e prerogative. La politica è la più nobile delle arti e in questi ultimi due lustri è stata completamente deturpata, devastata e violentata nella sua essenza più intrinseca.
Il futuro di questo nostro depredato, se non depauperato, Territorio deve essere affidato nelle mani di giovani capaci di ribaltare le sorti economiche e sociali dell’intero comprensorio. Il nostro movimento, in questi anni, ha sempre teso l’orecchio verso un malumore pulsante e visibile tra i giovani e, quindi, intende continuare ad essere un punto di riferimento per costoro che, delusi dalla politica, potranno dare voce e corpo a quelle istanze assiduamente bistrattate e mai accolte.
L’obiettivo primario, perciò, è quello di fortificare le colonne portanti della politica sociale in modo che essa si interfacci direttamente col popolo espungendo, una volta per tutte, quel concetto tanto diffuso nelle masse della così designata “politica di Palazzo”.
Antonio Stasi
Coordinatore Forza Italia Giovani Rossano