Se ci immergiamo appieno nella descrizione della Natività da parte degli Evangelisti, specie in quella di Luca, che è molto dettagliata, riusciamo a cogliere l’intensità dell’atmosfera venutasi a determinare a Betlemme, duemila e più anni fa, quando Iddio si è fatto uomo, per venire a redimere l’intera Umanità… ed in più… avvertiamo che in quel momento vi era qualcosa di indescrivibile… di irripetibile… di assolutamente trascendente e di inafferrabile, che tuttavia si rivelava a noi: un batuffolo di carne ed ossa nasceva per noi… ci sorrideva in una notte incantata…

ci insegnava l’amore… la purezza del cuore… il sacrificio… la bontà. Forse è per rivivere questa pienezza di sentimenti, per appagare la sua sete di Assoluto, per immaginare la meravigliosa “Notte Santa”, che ogni cristiano sente il desiderio di rievocare, attraverso la costruzione di un Presepe realizzato a modo proprio, quell’evento così decisivo e significativo per l’Umanità. Forse, esso rappresenta il desiderio di sentirsi puri come Gesù, o, ancora, un bisogno catartico di rinnovamento interiore che ci faccia realizzare un mondo di bontà, di serenità e di fratellanza universale, privo di ogni forma di odio e di prevaricazione, che ci faccia, cioè, essere migliori, altrimenti il sacrificio di Dio sarebbe stato inutile. Il Presepe è, quindi, un momento di concretizzazione del divino che è in noi, di quella gioia e di quello stupore che l’umanità tanto tempo fa ha provato ed ancora oggi prova di fronte all’avvenimento straordinario dell’incarnazione del Verbo di Dio. E cosa c’è di più bello nel potere ammirare un presepe magari artistico, fatto da mani sapienti che riescono a modellare soggetti e scene che esprimono in maniera autentica l’atmosfera sacra della Natività. In questi giorni abbiamo avuto modo di ammirare un pezzo di arte presepiale che condensa in se non solo l’autentico significato del Natale, quanto soprattutto l’amore e la dedizione che l’autore ha messo in atto per realizzarlo. Così su via Nazionale a Rossano Scalo nella vetrina di Amendola Store, in un angolo a lui dedicato, campeggia in tutta la sua maestosità e bellezza, un presepe realizzato dall’artista coriglianese Francesco Aiello, autentico appassionato e cultore dell’arte presepiale. Non è la prima volta che ci occupiamo dei lavori realizzati da Aiello, anche perché una volta che li vedi ne resti ammaliato e deliziato, perché sono curati in ogni minimo particolare, da qui l’estro di questo maestro il quale, ed è giusto sottolinearlo, non è riuscito ad avere quel giusto riconoscimento da parte di chi, pur conoscendolo, preferisce snobbarlo, per motivi che francamente ci rimangono oscuri. Ma a parte ciò vogliamo ricordare che  sin da piccolo Francesco è stato attratto dall’arte presepiale, ed oggi che ha superato abbondantemente la maturità, grazie all’esperienza maturata sul campo, riesce ad offrire al visitatore un presepe che va ammirato in tutti i suoi particolari, in tutte le sue sfumature, perché è curato nei minimi particolari. Francesco Aiello ha frequentato la scuola d’arte a Napoli e si è diplomato a Castrovillari, gli piace anche la pittura, tanto che nel 1974 una sua opera ha ricevuto un premio. Ma la sua autentica passione è il presepe. Per due anni Aiello ha realizzato a Corigliano una mostra in concomitanza con il periodo natalizio quest’anno, invece, ha ceduto alle pressanti lusinghe del proprietario dell’Amendola Store di Rossano, ed ha deciso di collocare nella vetrina del negozio uno dei suoi pezzi più belli e pregiati che tutti potranno ammirare fino al prossimo 6 gennaio. Anche se “nemo propheta in patria” Francesco Aiello lo ringraziamo per queste opere che ci fanno ancora sentire l’autentico significato del Natale, e gli auguriamo di potere in futuro raccogliere quei consensi, fin qui ingiustamente negati, e che sinceramente merita.

     Giacinto De Pasquale