Nel commentare gli ultimi avvenimenti riguardanti l’incendio divampato all’interno dei capannoni del sito di discarica di Bucita continuiamo a ribadire che quel sito rappresenta un pericolo per l’incolumità dei cittadini e dell’intero territorio. Che quella struttura rappresenti uno scempio ambientale di portata enorme che ha avuto e che avrà purtroppo delle ripercussioni sulla salute e sulla qualità del territorio ne siamo più che convinti, come del resto anche la Procura che in seguito al presidio popolare del 2009 lo ha definito “disastro ambientale plurimo”.
E’ questa ragionevole convinzione che ci spinge da anni a voler fare chiarezza sulle vicende di quella discarica, impedire ulteriori scempi e limitare per quanto possibile i danni pur consapevoli del fatto che quando si sfregia un territorio, come in questo caso, lo si fa irrimediabilmente e non si può tornare indietro. L’ultimo accadimento provocato, secondo quanto appreso dalla stampa, dall’autocombustione di rifiuti ammassati in un capannone richiama ulteriormente la situazione tragica in cui versa ancora la gestione dei rifiuti in questo territorio e in Calabria, fatta di impianti inadeguati e obsoleti che continuano ad essere una piattaforma di ricezione di tonnellate e tonnellate di rifiuti indifferenziati, piuttosto che un impianto adeguato a selezionare materiali di riciclo. E non ci sembra che l’azione regionale abbia innescato quel cambio di passo necessario a superare una volta per tutte il problema discariche, ferma com’è sulle proroghe e sulle attese che non possono generare alcun miglioramento tangibile nel breve periodo. Quest’ultimo grave accadimento ha costretto gli abitanti della zona e delle contrade limitrofe, già penalizzati da anni (ricordiamo che oltre a trovarsi i rifiuti nelle proprie terre possono lamentare la mancata applicazione del protocollo di intesa del 2008 e l’annullamento degli sgravi fiscali sulla tassa rifiuti), a serrarsi in casa per l’aria maleodorante e tossica che si respirava. Chiediamo con forza che si faccia luce su quanto accaduto e si individuino le responsabilità oltre ad auspicare provvedimenti che possano porre fine a questa vicenda.
Verdi Rossano